Rifiuti, a 40 Comuni i fondi per fare le isole ecologiche Tra gli esclusi anche Palermo, Catania e Caltanissetta

Una torta da circa 25 milioni, da spartire – non in parti uguali – tra 40 Comuni. Tante sono le realtà che avranno la possibilità di fare un piccolo ma importante passo in avanti nella gestione della raccolta dei rifiuti. A stabilirlo è la graduatoria regionale dei progetti presentati per accedere ai fondi per la realizzazione dei centri comunali di raccolta, più comunemente conosciuti come isole ecologiche.

Il documento è stato pubblicato a fine ottobre e comprende tre elenchi: quello riguardante gli enti locali ammessi, la lista di quelli accolti con riserva, e infine gli esclusi. Per i secondi, l’impegno di integrare nel giro di pochi giorni la documentazione per potere ambire al contributo; anche se comunque dovranno attendere ulteriori stanziamento in quanto i 25 milioni riescono appena a soddisfare i 40 ammessi. Le risorse arrivano dalla tranche ricavata dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, approvata con una delibera del Cipe – il Comitato interministeriale per la programmazione economica – nel 2012, quando al governo c’era Mario Monti

Scorrendo l’elenco degli aggiudicatari, si trovano realtà provenienti da tutte le province. Nel Ragusano, per esempio, riceveranno soldi le amministrazioni comunali di Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Santa Croce Camerina, Scicli; mentre in provincia di Palermo a vedersi approvati i punteggi – che dovevano raggiungere il punteggio minimo di 65 punti – sono stati San Cipirello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Gangi e Bagheria. Isole ecologiche anche nei centri etnei di Misterbianco, Viagrande e Mascalucia, e in quelli messinesi di San Fratello, Santo Stefano di Camastra, Caronia, Limina, Brolo, Alcara Li Fusi, Castel di Lucio, San Salvatore di Fitalia, Mirto e Milazzo (ultima in graduatoria). Nell’Agrigentino, verranno date risorse ai paesi di Raffadali, Siculiana, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia e Ribera. Centri di raccolta dei rifiuti anche nei comuni del Nisseno: nella lista degli ammessi figurano, infatti, Niscemi e Sutera. Mentre in provincia di Enna sorridono Nicosia, Aidone, Centuripe e Pietraperzia. Un solo comune siracusano – Palazzolo Acreide – e due del Trapanese – Pantelleria e Custonaci – completano l’elenco.

Guardando, invece, a chi non è riuscito ad accedere ai fondi per mancanza di requisiti o punteggio troppo basso si trovano invece città anche importanti. Tra cui tre capoluoghi: a Palermo tramonta per il momento il progetto del centro di raccolta in viale Picciotti, per il quale erano stati chiesti oltre 900mila euro, mentre rimane a secco Catania, che aveva chiesto 273mila euro per compiere lavori di manutenzione straordinaria nell’isola ecologica di via Generale Amelio. Stesso discorso per il progetto di potenziamento del centro di raccolta a Caltanissetta. Nella lista degli esclusi anche realtà piccole ma che negli ultimi hanno fatto parlare di sé come esempi di buon governo: è il caso di Ferla, nel Siracusano, tra i più all’avanguardia nel campo della differenziata. Tra le motivazioni più frequenti, in tema di carenze progettuali, evidenziate dall’assessorato c’è stato il mancato inserimento del piano di comunicazione

Di seguito l’elenco degli altri Comuni che hanno presentato la domanda ma non sono stati ammessi: Buscemi, Aci Catena, San Giovanni La Punta, Ravanusa, San Cono, Aci Bonaccorsi, Castelbuono, Piazza Armerina, Santa Maria di Licodia, Portopalo di Capo Passero, Cesarò, San Teodoro, Ramacca, Capo d’Orlando, Salaparuta, Mojo Alcantara, Sant’agata li Battiati, Santa Teresa di Riva, Castrofilippo, Montalbano Elicona, Ficarra, Sortino, Milena, Leni, Lucca Sicula, Grammichele, Torretta, Villarosa, Calamonaci, Nissoria, Falcone, Roccalumera, Antillo, Erice, Mazzara del Vallo, San Marco d’Alunzio, Misilmeri, Mandanici, Floresta, Corleone, Castronovo di Sicilia, Altavilla Milicia, Tremestieri Etneo, Terrasini, San Biagio Platani e Capaci.


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