«
La munnizza ci seppellirà». Suonerebbe così oggi a Catania la celebre frase anarchica. «Stimiamo che sul territorio del capoluogo etneo, tra quelli rimasti nei cassonetti e quelli a terra ci siano circa 600 tonnellate di rifiuti». La stima di Dusty, l’azienda che si occupa della raccolta in città, al momento, si ferma alle 11.30 di questa mattina. Intanto, la mole di spazzatura in giro per il capoluogo etneo continua ad aumentare. «Oggi sui nostri veicoli sono rimaste 400 tonnellate di indifferenziato», spiegano a MeridioNews dalla ditta che stamattina ha visto di nuovo parte dei propri mezzi bloccati fuori dai cancelli della discarica della Sicula Trasporti.
Tutto dipende dalla
riduzione degli abbancamenti, già nell’aria da mesi ma comunicata ufficialmente la scorsa settimana con una nota che la società – da oltre un anno sotto amministrazione giudiziaria in seguito all’inchiesta Mazzetta Sicula – ha inviato ai Comuni. Superate le 600 tonnellate di rifiuti conferiti in discaricare, gli autocompattatori sono costretti a tornare indietro. Una situazione che va avanti dallo scorso venerdì. «Il primo giorno sono rimasti pieni e sono rientrati in città venti mezzi – fanno i conti da Dusty – Sabato sono stati 22. Domenica la discarica è stata chiusa e oggi la situazione è già peggiorata». Al momento, in tutta la città sono vuoti e, quindi, disponibili per la raccolta solo 15 compattatori di Dusty e soltanto uno di Energeticambiente (la società milanese che collabora in subappalto con la ditta etnea). «La raccolta porta a porta (che riguarda solo una parte della città, ndr) sta andando avanti – dichiarano dalla ditta che gestirà in proroga il servizio ancora fino al prossimo 30 ottobre, prima che subentrino le due nuove ditte che si sono aggiudicate il bando – mentre nei cassonetti è già stata sospesa».
Una
emergenza per cui, al più presto, bisogna trovare una soluzione. «Ho informato sia la Regione sia la Srr – spiega l’assessore ai Rifiuti Fabio Cantarella – che la città è già piena di spazzatura e noi non sappiamo dove conferire». In questo caso, non è in potere né del Comune né della ditta trovare soluzioni e ancor meno applicarle. Proprio in queste ore, sono in corso delle interlocuzioni tra l’assessorato regionale ai Rifiuti guidato da Daniela Baglieri e il presidente della Srr dell’area metropolitana Francesco Laudani. «Da lì, speriamo entro stasera – auspica Cantarella – dovrebbe arrivare una soluzione». L’unica che si prospetta all’orizzonte è che altre discariche dell’Isola – Oikos nel Catanese, Catanzaro Costruzioni a Siculiana nell’Agrigentino e la discarica pubblica di Gela – accolgano le circa 1600 tonnellate che di solito finiscono nel sito di grotte San Giorgio a Lentini. Al momento, però, nessuna di queste ha ancora dato la propria disponibilità.
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