Dal Camerum a Vittoria per ricongiungersi con la madre dopo 12 anni. Di anni Charmel ne ha 14 e la madre Viviene l’ultima volta l’ha vista quando ne aveva due. L’incontro è avvenuto nella città del Ragusano e, in particolare, nella sede della cooperativa Iride che, da anni, è impegnata nell’integrazione sociale con la gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi per i cittadini migranti, della terza età e dell’infanzia. Partita dal Paese dell’Africa centrale, l’adolescente è atterrata all’aeroporto di Catania dove ad accoglierla c’era la responsabile di Iride Veronica Magro. «Un incontro che attendevamo da tempo – sottolinea e che, per caso, è avvenuto proprio il 3 ottobre», il giorno del decimo anniversario della tragedia più grave del Mediterraneo in cui, in un naufragio al largo di Lampedusa, morirono 368 migranti.
Una data che, da oggi, sarà anche quella del ricongiungimento familiare tra Viviene e Charmel. «Quando la bambina aveva solo due anni, la madre è dovuta andare via dalla casa in cui convivevano – ricostruisce Magro – a causa di problemi con il marito». Per tutti gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, Charmel è cresciuta all’interno del nucleo familiare di una delle due sorelle del padre. «Una decisione arrivata per scelta dell’uomo». Adesso, dopo 12 anni, madre e figlia hanno potuto riabbracciarsi. E nella sede della cooperativa Iride di Vittoria ad attenderla c’era pure la sorella Celia. Scesa dall’autobus che dallo scalo etneo l’ha portata nella cittadina del Ragusano, la ragazza è stata accolta dalle due donne della sua famiglia. Un abbraccio ha sciolto la commozione in lacrime. Un primo passo di un nuovo percorso insieme. «Ci sarà da lavorare – commenta Magro al nostro giornale – Dopo l’accoglienza, adesso arriva la parte più impegnativa: quella del superamento dei traumi e di un’adolescenza in cui le è stato negato l’amore della madre».
Stando ai racconti della madre, in fase di colloquio, i contatti con la figlia sarebbero stati interrotti per volontà dell’uomo. Un’interruzione che è stata superata nel momento in cui Charmel è stata affidata a un’altra sorella del padre. Da quel momento in poi, Viviene è riuscita a risentire la figlia anche se i contatti sarebbero stati sempre limitati. «Ho il cuore a pezzi», sono le parole della donna che dopo dodici anni ha riabbracciato la figlia. E anche Celia si è detta «molto felice di conoscere mia sorella», di cui fino a oggi aveva solo sentito parlare dalla madre. «Voglio provare a recuperare tutto il tempo perso», è l’obiettivo della donna. «Anche se il mio cuore è preoccupato – conclude – da ora in poi, spero di riuscire a fare solo il bene per le mie figlie».
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