Centocinquanta ricci di mare sequestrati. E poi distrutti perché non adatti al consumo umano. È il risultato di un controllo della capitaneria di porto di Catania che, alle prime luci dell’alba, ha fatto a un sub una multa da quattromila euro. L’uomo aveva pescato il triplo dei ricci consentiti dalla legge (che sono 50 in tutto).
Oltre agli animali, è stata sequestrata anche la bombola che era stata usata per prendere i ricci dagli scogli in mare. I ricci sono stati successivamente controllati dal servizio veterinario e sono stati dichiarati non commestibili. Per questo motivo sono stati distrutti.
«Il mercato illegale dei ricci è una piaga che non si riesce a curare», aveva detto a MeridioNews Renato De Pietro, presidente di Legambiente Catania, lo scorso 29 giugno. Perché dall’1 maggio al 30 giugno la pesca e la vendita di questi molluschi è vietata, visto che si tratta del periodo della riproduzione. I ricci possono essere invece presi il resto dell’anno, con il limite delle 50 unità. Per «il mantenimento della biodiversità ittica», scrive la capitaneria.
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