Regione, ‘rotazione’ del personale

“Da dove volete che cominci, dalle bombe atomiche o dalle bombette”. Esordisce così il presedente della Regione, Rosario Crocetta, alla conferenza stampa convocata oggi d’urgenza per illustrare ai giornalisti una lunga sequela di provvedimenti adottati la scorsa notte in Giunta (“A noi resta la notte per deliberare”, dice il governatore).

Inizia, dalle bombette. La prima, innocua, riguarda un disegno di legge approvato dalla Giunta, che stabilisce l’estensione del riconoscimento delle vittime di mafia a partire dall’entrata in vigore in vigore dello Statuto siciliano. Fra i beneficiari del disegno di legge, che verrebbe ammesso solo dopo che l’Ufficio Legislativo e Legale della regione e la Ragioneria si saranno pronunciati sulla copertura finanziaria, anche Placido Rizzotto, candidato nelle liste del Megafono e nipote omonimo del sindacalista ucciso dalla mafia. Ci sembra un atto di giustizia – ha detto Crocetta – in più ci costituiremo parte civile nel processo istituito a Caltanissetta contro Madonia”.

Poi Crocetta ha comunicato, non nascondendo una certa soddisfazione, la nomina del dirigente generale dell’assessorato Attività produttive: è Alessandro Ferrara, della soprintendenza di Ragusa. Il presidente della Regione ha fortemente stigmatizzato le lungaggini amministrative relative alle autorizzazioni ambientali, ravvisando “un grossissimo problema nelle procedure che frenano l’economia siciliana, per cui abbiamo deciso che a partire da oggi saranno identificati una serie di ingegneri, architetti ed agronomi interni all’amministrazione, che possano rafforzare l’assessorato al Territorio ed Ambiente dando una mano nello snellimento delle pratiche inevase, che ad oggi ci risultano essere più di 3.000. E’ evidente che così si frena un’intera economia”.

Quindi, in nome della trasparenza e dell’equità, il presidente ha dichiarato che non vi saranno nuove nomine, in nessuno degli enti e delle società della Regione, fino a dopo le elezioni.

“Opereremo solo in caso di urgenza. Il limite non riguarda i dirigenti generali, che scadono il 10 febbraio. Abbiamo iniziato ieri con gli Iacp. Abbiamo dato i poteri al direttore delle infrastrutture ad acta, che agirà solo su atti straordinari”.

Non è finita. Si annunciano tempi duri per i dipendenti e i funzionari della Regione, che prenderanno impegni senza adeguata copertura finanziaria. Quindi un avvertimento: “Dato che questa era una prassi assai diffusa – ha detto il governatore – ora i funzionari sappiano che verranno rimossi, come prevede la legge, dai loro incarichi per tre anni”.

I dirigenti generali avranno l’obbligo di vigilare sull’operato dei funzionari, mentre a loro volta, i dirigenti generali saranno controllati dalla Ragioneria e dalla Segreteria generale.

Domanda: chi controllerà la Ragioneria e la Segreteria generale?

Poi c’è la maxi rotazione dei funzionari regionali. Dopo aver trasferito in blocco una parte del personale del dipartimento della Formazione professionale, il presidente Crocetta ha stabilito che 7 dirigenti dell’assessorato all’Ambiente, sugli 11 attualmente in servizio, saranno trasferiti al dipartimento della Funzione Pubblica. Questi i nomi dei “sradicati”: Maniscalco, Zuccarello, Pennino, Scalia, Di Lorenzo, Anzà, Lucia. Sarà spostato il 30 per cento del personale dell’assessorato al Territorio e Ambiente, in tutto circa 90 persone.

Questo perché, secondo il presidente, “non è possibile che un dipendente stia dentro un assessorato per 25 anni. E’ una scelta legata all’efficienza, ma anche al rispetto delle persone stesse che altrimenti non verrebbero valorizzate”.

Chiediamo: qual è il criterio adottato? “Il criterio – ha spiegato Crocetta – è quello della rotazione generalizzata richiesto dalla legge sulla trasparenza, mai applicato in questa Regione dove infatti è stata consentita la cristallizzazione negli uffici. Fin dal nostro insediamento – ha proseguito – abbiamo chiesto all’assessorato all’Ambiente di fornirci il numero delle pratiche in sospeso, ma non abbiamo mai avuto alcuna risposta. Ritengo che anche i sindacati saranno d’accordo”.

Forse un po’ azzardato, da parte del governatore, prevedere la reazione dei sindacati, che non si è fatta attendere e, attraverso una nota, annunciano “incisive forme di lotta. Stupisce- dichiarano i sindacati dei dipendenti regionali Cobas-Codir e Sadirs – che il governo regionale in carica, pur portando avanti finalmente una azione di contrasto all’inefficienza e all’immobilismo della Regione, mortifichi contestualmente le relazioni con le parti sociali e utilizzi gli organi di stampa quale unica forma di comunicazione con i lavoratori e i sindacati. Provvedimenti di trasferimento che interessano 59 dipendenti e 9 dirigenti del dipartimento regionale Formazione e Istruzione e circa 80 del dipartimento regionale Ambiente vengono, infatti, dati in pasto, attraverso la stampa, con messaggi distorti all’opinione pubblica ancor prima che vengano informati gli stessi ignari interessati. Di cosa sono accusati? Non si capisce”.

 


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