Nuova indagine sui furbetti del reddito di cittadinanza. Stavolta l’area interessata è la parte nord della provincia di Messina. Sono 33 le persone ritenute responsabili di avere frodato lo Stato, ottenendo il sussidio economico senza averne i diritti. A compiere gli accertamenti sono stati i carabinieri del comando provinciale con l’ausilio dei colleghi del nucleo dell’ispettorato del lavoro. I controlli hanno riguardato l’area tirrenica della provincia peloritana e hanno coinvolto anche il personale dell’Inps.
In totale ammonta a oltre 140mila euro la somma erogata a soggeti che non avrebbe dovuto poter accedere al reddito di cittadinanza. Per loro è scattata la denuncia e la revoca del sussidio, oltre che l’attivazione dell’iter che dovrebbe portare al recupero della somma incassata. Tra i beneficiari uomini e donne di età compresa tra i 21 e i 67 anni.
Le dichiarazioni fraudolente hanno riguardato la comunicazione di misure cautelari, ma anche l’avere omesso di dichiarare la percezione di altri tipi di sussidi da parte del Comune di residenza.
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