Emanuele Rubino era rimasto coinvolto nell'operazione Maqueda. Tra gli episodi finiti sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori, anche la rapina ai danni di una turista che fu brutalmente trascinata a terra mentre tentava di evitare che la propria borsa fosse portata via dai malfattori
Rapine a Ballarò, cinque persone in arresto C’è anche il presunto aggressore di Yusupha
La polizia ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale, nei confronti di un gruppo di pregiudicati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine. L’indagine, condotta della squadra mobile ha ricostruito diversi assalti ai danni di banche e altre attività, rapine – anche particolarmente violente – perpetrate per strada contro turisti e cittadini, tra il novembre e il luglio 2013. In una circostanza i rapinatori, simulando un incidente stradale, bloccarono per strada la vittima, la scaraventarono fuori dall’auto picchiandola per impadronirsi anche dell’auto. In un altro caso una giovane turista venne trascinata con violenza, nel disperato tentativo di trattenere la propria borsa, riportando gravi lesioni.
Il luogo di azione principale prescelto dalla banda per riunirsi e poi compiere le rapine era il quartiere di Ballarò, territorio nel quale vantavano una notevole influenza ed in cui esercitavano un pressante controllo del territorio. Figura di vertice del clan sarebbe Emanuele Rubino, già coinvolto nella recente operazione Maqueda della squadra mobile, ritenuto responsabile del tentato omicidio di Yusupha Susso, giovane gambiano ferito lo scorso 4 aprile con un colpo d’arma da fuoco alla testa per avere reagito a un atto di gratuita sopraffazione.