Dal 1 giugno l'associazione che si occupava del ricovero degli animali sul territorio comunale non lo fa più, perché sono finiti i fondi a lei destinati. Da quella data ogni animale bisognoso di cure deve sperare nel buon cuore (e nel portafogli) di chi lo trova
Randagi, la cagnetta trovata in strada da salvare «Le cure? Ormai sono a carico dei privati cittadini»
Volontari e amanti degli animali non vanno mai in vacanza. Specialmente d’estate, quando le emergenze legate a cani e gatti che vivono in strada aumentano, colpa anche delle alte temperature, e girando in auto tra il mare e la campagna può capitare a chiunque di imbattersi in un animale in difficoltà. Che fare quando ciò accade? Lo spiega Alessandro Tringale dell’associazione Teg4friends, che proprio nei giorni scorsi ha trovato alla zona industriale di Catania una cagnolina visibilmente malata, con una grossa massa tumorale che necessita di un intervento immediato.
«Ho chiamato subito i vigili urbani – racconta Tringale a MeridioNews – che dopo una serie di telefonate mi hanno indirizzato al veterinario reperibile dell’Asp. Ovviamente basta guardare la cagnolina per capire che ha bisogno di essere ricoverata immediatamente e con urgenza, e infatti la dottoressa che l’ha visitata ha confermato la gravità della situazione». Il problema evidenziato dal volontario, però, è che, in questo momento, non c’è chi possa eseguire un intervento di questo genere a spese del Comune di Catania. Se l’Asp, infatti, si occupa del primo soccorso, la fase di cura successiva è stata affidata da Palazzo degli elefanti a una delle associazioni che da sempre collaborano con l’amministrazione. E che, però, fa sapere di avere esaurito lo stanziamento di risorse economiche a lei destinate.
Così cani e gatti che solitamente vivono in strada e vengono trovati feriti o malati, dal 31 maggio devono sperare di essere recuperati da un privato cittadino che si faccia carico delle spese che potrebbero servire loro per evitare di morire. «Ho anche il certificato dell’Asp dove si evince che il cane ha bisogno di ricovero urgente, anche se il pronto intervento dei vigili urbani continua a ripetere che, non essendoci la convenzione, le spese sono a carico del privato cittadino». Il cane, trovato in un’area perlustrata spesso dai volontari di Teg4Friends, che hanno la sede in zona, ha le orecchie tagliate, un particolare che fa presupporre abbia avuto un padrone, forse un pastore che ha deciso di abbandonarlo quando si è reso conto della sua malattia.
«Lo abbiamo microchippato a nome del Comune e bisognerebbe ricoverarlo a spese dell’amministrazione pubblica. Invece l’ho portato a casa mia, anche perché le cliniche aperte 24 ore su 24 non prendono in carico un cane del Comune sapendo che non riceveranno mai i soldi. E lo stesso vale per le associazioni che sono già piene e a cui comunque non spetta questo compito». A questi poveri animali, dunque, non resta che affidarsi a volontari o privati cittadini che prendono a cuore la situazione. E i cittadini che dovrebbero fare?
«O si prende l’animale e lo si carica in macchina per portarlo in una clinica privata a proprie spese o il cane muore per strada. I vigili urbani ripetono che non essendoci la convenzione il soccorso non parte», conclude l’attivista. «Noi siamo tenuti a intervenire quando il cane viene ritrovato in territorio comunale – sostiene l’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella – Quelli che sono ricoverati a spese nostre, attualmente, sono circa 1400. Per un costo che si aggira intorno ai due milioni l’anno». La procedura da seguire per chi trova un cane, quindi, sarebbe quindi subito chiamare la polizia municipale, che dopo il sopralluogo dovrebbe a sua volta chiamare una delle associazioni incaricate e constatare insieme al veterinario che sussistano i requisiti per il prelievo. A quel punto il cane verrebbe sterilizzato, vaccinato e rimesso sul territorio o trasferito in canile.
A meno che non abbia bisogno di interventi sanitari. Per i quali l’associazione che si occupava dell’assistenza veterinaria ha incrociato le braccia nell’assenza di risorse reperibili. Secondo Cantarella, però, non è detto che – anche se ci fossero fondi disponibili – le spese dovrebbero essere a carico del Comune di Catania. «Sono a carico dell’ente di riferimento del territorio in cui l’animale senza proprietario viene ritrovato. Se viene ritrovato in una via del Comune, risponde il Comune; se viene ritrovato al porto, risponde l’autorità portuale; se viene trovato alla zona industriale, risponde l’Irsap». In verità, però, la legge prevede che i cani abbandonati sul territorio comunale siano di proprietà del sindaco. Quindi responsabilità dell’amministrazione.