Un giovane ragusano si è presentato sanguinante al pronto soccorso, raccontando di essere stato rapinato da due extracomunitari. Una versione dei fatti falsa e data per vergogna. L'uomo infatti si sarebbe rivolto alla brasiliana per un rapporto sessuale a pagamento
Ragusa, trans fermata per aggressione a cliente Accoltellato a un braccio per non aver pagato
Una transessuale brasiliano 29enne è stata arrestata a Ragusa per aver ferito un cliente, colpevole, a suo dire, di non avergli dato abbastanza soldi. La squadra mobile iblea ha fermato la scorsa notte Christyan Cezar Raiol Bahia, domiciliata a Milano.
A far muovere gli agenti è stata dapprima una telefonata che segnalava una lite in strada in corso Vittorio Veneto. Ma quando è arrivata sul posto, la pattuglia non ha trovato nulla. Pochi minuti dopo, però, dal pronto soccorso è giunta la notizia che un giovane ferito a un braccio, probabilmente con una coltellata, si era presentato in ospedale per ricevere le cure necessarie. Il ragazzo avrebbe raccontato di essere stato rapinato da due extracomunitari, ma la sua versione dei fatti non ha trovato riscontri. Le cose infatti sarebbero andate diversamente.
Il giovane ragusano avrebbe contattato Raiol Bahia per consumare un rapporto sessuale a pagamento, in un basso del centro storico del capoluogo ibleo. Una volta all’interno dell’appartamento, il transessuale avrebbe chiesto un pagamento anticipato, ma il denaro dato, a suo dire, sarebbe stato troppo poco. Sarebbero quindi seguite altre richieste di soldi, ma il giovane a quel punto, non avendo altri contanti, avrebbe chiesto la restituzione del denaro per andare via. A quel punto la trans fermata avrebbe aggredito il giovane, tenendosi anche il cellulare della vittima, fino a colpirla a un braccio con un coltello.
Il ragazzo si è quindi presentato al pronto soccorso sanguinante, raccontando una versione dei fatti falsa per vergogna. Le indagini della squadra mobile sono partite da alcuni soggetti, già sotto osservazione per reati legati alla prostituzione. Determinante è stata anche la testimonianza di un amico della persona fermata che viveva nello stesso appartamento e ha assistito all’aggressione. Anche la vittima, portata negli uffici di polizia, ha ricostruito l’esatta dinamica degli eventi.