A Chiaramonte Gulfi un rogo è divampato in un mezzo dell'Azienda siciliana trasporti. Le fiamme si sono propagate dal vano motori. Nessun ferito, ma il direttore dell'azienda spiega: «L'autista è entrato nel panico, per questo non ha usato l'estintore, valutiamo azioni disciplinari». Guarda il video
Ragusa, a fuoco autobus con studenti a bordo Ast: «Cortocircuito, non riceviamo soldi da anni»
Un bus dell’Azienda Siciliana Trasporti è andato in fiamme quando a bordo c’erano decine di studenti di scuola superiore. È accaduto mercoledì a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano; erano passati da poco le 8:15 del mattino quando dal vano motore si è propagato un incendio. Prontamente tutti i passeggeri sono scesi dal bus e alcuni non hanno esitato a riprendere con i propri telefonini quanto stava accadendo. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito.
Secondo quanto riferisce il direttore generale dell’Ast, Andrea Ugo Fiduccia, l’incendio ha avuto origine da «un corto circuito partito dall’alternatore che ha poi coinvolto anche il motore». Il mezzo coinvolto avrebbe circa vent’anni e sarebbe stato dotato di estintore, nonostante, nei video diffusi in rete, si noti che l’autista non interviene per spegnere le fiamme. «Il dipendente dell’azienda – precisa Fiduccia – molto probabilmente è entrato nel panico e non è riuscito ad azionare l’estintore. Per questo motivo i vertici dell’Ast stanno valutando l’ipotesi di una sanzione disciplinare visto che ai nostri autisti facciamo fare dei corsi antincendio».
Sull’accaduto molto critica è stata la deputata regionale del Movimento Cinque Stelle, Vanessa Ferreri, che si è scagliata contro i vertici dell’Ast. «Ho subito informato dell’incendio il Prefetto, la Procura della Repubblica e l’assessore alle Infrastrutture della Regione. L’autobus trasportava decine di nostri ragazzi che frequentano gli istituti superiori del circondario. Si tratta di un episodio gravissimo che soltanto per pura casualità non si è trasformato in tragedia. Considerato che gli autobus dell’Ast non sono nuovi a episodi che mettono a rischio la sicurezza dei passeggeri, e considerato che la Regione sborsa ogni anno più di 20 milioni per quest’azienda, credo sia opportuno che chi di dovere faccia i dovuti accertamenti, adotti tutte le misure di prevenzione del caso, valuti gli eventuali profili di illiceità penale e, nel caso, individui i possibili responsabili e proceda nei loro confronti».
Accuse che il direttore generale dell’Ast rispedisce al mittente: «La deputata dei Cinque stelle – afferma Fiduccia – dovrebbe sapere che la Regione non dà all’Ast contributi da diversi anni, ma nonostante ciò, con la nuova governance insediatasi nell’aprile scorso, abbiamo avviato una serie di azioni virtuose che ha già portato all’apertura delle officine esterne, abbiamo acquistato degli autobus d’occasione comprati in Germania e recuperato una serie di servizi che si erano persi a causa dei mancati finanziamenti della Regione».
Fiduccia spiega poi come il prossimo passo dell’azienda sia quello di avviare una gara per l’acquisto di cento autobus nuovi. «Purtroppo – sottolinea – per completare questa fase di cambio di rotta dell’azienda ci vuole del tempo, e qualche episodio come quello registrato a Chiaramonte capita, ma siamo pienamente proiettati nella fase di virtuosismo».