C'è chi l'ha ribattezzata «la Parmalat iblea», è la crisi della Ragusa Latte, che in pochi anni è passata dall'essere il fiore all'occhiello della provincia al ritrovarsi a un passo dal fallimento. Per Confagricoltura «è la truffa più grande mai registrata a danno degli allevatori»
Ragusa, 150 allevatori in ansia per crac della coop «Siamo presi in giro, vantiamo crediti per 6 milioni»
Nelle campagne del Ragusano c’è chi l’ha ribattezzata «la Parmalat iblea». Di certo c’è l’angoscia di 150 allevatori che rischiano di vedere evaporati crediti per centinaia di migliaia di euro, una vita di lavoro. La colpa è della crisi della Ragusa Latte, fino a due anni fa il fiore all’occhiello della provincia, tra le aziende lattiero-casearie più importanti di tutto il Meridione, e che ora è arrivata a maturare debiti stimati in 15 milioni di euro. Sotto la sede della cooperativa, nella zona industriale del capoluogo, domani ci sarà un sit-in di protesta e sulla vicenda indaga la Guardia di Finanza.
«Sarà una mobilitazione ad oltranza – fanno sapere gli allevatori – siamo creditori di sei milioni di euro per il latte conferito e mai pagato e visto che la cooperativa continua a lavorare li vogliamo al più presto, altro che concordato». Gli allevatori per quasi due anni hanno continuato a fornire latte alla cooperativa senza essere pagati. «Ci prendono in giro – denuncia Patrizia Pitino, moglie di un allevatore di Modica – non abbiamo risposte nonostante abbiamo presentato una serie di denunce, ma è come se cadessero nel vuoto. Alla nostra azienda la cooperativa deve sette mesi di arretrati, sono 165mila euro, soldi frutto del nostro sacrificio».
Come la Ragusa Latte abbia finito per maturare un debito così importante nell’arco di poco tempo è quanto dovrà accertare la Procura. Ma per il leader dei Forconi, Mariano Ferro, «siamo davanti a un fallimento pilotato». Nel periodo di massimo splendore il fatturato della cooperativa è arrivato a superare i 20 milioni di euro annui, tuttora possiede un caseificio per la trasformazione del prodotto, gode del marchio di garanzia Italia Alleva, e continua a vendere i suoi prodotti nelle maggiori catene di distribuzione. «Un anno e mezzo fa – racconta un altro allevatore – siamo stati convocati dalla Ragusa Latte che ci ha prospettato un progetto di sviluppo della cooperativa, in quella occasione ci diedero anche delle direttive su come valorizzare il nostro latte. Dopo una riunione di quel tipo non potevamo mai pensare che sarebbe arrivato il tracollo dell’azienda».
Per Confagricoltura Ragusa si tratta «della truffa più imponente mai registrata a danno degli allevatori. È inaccettabile – denuncia Ignazio Nicastro, vice-presidente dell’associazione di categoria – che circa 150 allevatori iblei siano stati messi in ginocchio da questa situazione». Della vertenza Ragusa Latte si è parlato venerdì scorso in occasione di una conferenza stampa indetta dai Forconi su richiesta degli allevatori. «Chiediamo giustizia per queste famiglie – ha detto Mariano Ferro – e vorremmo che la Guardia di Finanza rendesse noti gli esiti delle indagini prima del 12 gennaio». In quella data gli allevatori saranno chiamati a firmare il concordato al Tribunale che prevede l’accettazione del 30 per cento del totale delle somme dovute loro dalla cooperativa. «Firmare il concordato – attacca Ferro – significa mettere una pietra tombale su una vicenda che invece merita giustizia, per questo chiediamo a tutti gli allevatori coinvolti nella vertenza di non firmarlo».