Una batteria da motocicletta, un amplificatore da 12 volt e una cassa. Tanto basta a Raffaele Lo Savio, ventiquattrenne cicloattivista etneo, per far ballare la città al suo arrivo. «La prima volta è stata in piazza Teatro Massimo, ma è successo lo stesso ad Acitrezza», spiega il giovane. Ieri sera, nel corso di una raduno del gruppo Ruote libere in piazza Duomo, è stato fermato dai vigili urbani, che sono stati fischiati anche da alcuni ragazzi non appartenenti al gruppo. «Abbiamo avuto un battibecco, ma tutto poi si è risolto con una stretta di mano», racconta. Guarda i video e le foto
Raffaele e la sua ciclo discoteca ambulante «Quando arrivo, la gente inizia a ballare»
Ha esordito l’8 aprile, in piazza Teatro Massimo, con un flashmob improvvisato. «C’erano almeno 100 persone, è stato bellissimo. Ovunque vado la gente mi chiede “alza il volume”. E inizia a ballare». Lui è Raffaele Lo Savio, 24 anni, ciclista etneo del gruppo Ruote libere, un appassionato di impianti audio e car tuning. Da questa esperienza ha deciso di inserire nella sua bicicletta «una batteria da motocicletta, un amplificatore da dodici volt e una cassa. La musica la passo dal cellulare, con gli mp3», spiega Raffaele.
Martedì sera, in uno dei raduni periodici che il gruppo di cicloattivisti organizza in piazza Duomo, intorno alle 24 è stato fermato da un vigile urbano, che gli ha intimato di «abbassare il volume della musica. Lo ha fatto in maniera brusca – spiega – quindi ho risposto che non era ancora mezzanotte. Lui mi ha detto che non posso andare in giro così, dicendo che distraggo gli automobilisti – prosegue Raffaele – Ma non ha saputo indicarmi una norma che lo impedisce. Tutto inizialmente si è risolto con delle scuse reciproche ed una stretta di mano ed io ho abbassato ulteriormente il volume», afferma il giovane.
Pochi minuti dopo, però, come documenta un video del fotografo Alessio Marchetti, uno dei più noti cicloattivisti etnei, «alcuni ragazzi in bici, non facenti parte del nostro gruppo, hanno fischiato il vigile. Che si è avvicinato nuovamente insieme ad alcuni colleghi – continua Raffaele – Ci siamo rimasti male, visto che era tutto risolto, poi i ragazzi sono poi scappati via», afferma.
Andando in giro per le strade del centro non è però difficile imbattersi nella ciclo discoteca ambulante. «Giro spesso e già un’altra volta sono stato redarguito da un vigile – spiega il giovane – Una volta sono arrivato persino ad Acitrezza e lì si è ripetuto la stessa scena: i ragazzi hanno iniziato a ballare». Raffaele ha costruito in casa il suo impianto, «montato con pezzi usati, per risparmiare. Dopo l’esperienza del car tuning – continua – che va avanti da qualche anno, ho acquisito una certa esperienza nel campo e riesco a raggiungere buoni risultati anche senza spendere troppo». Unica preoccupazione, adesso, è la verifica delle normative sulla possibilità di montare un impianto di amplificazione su una bicicletta. «Da quanto mi hanno detto i vigili non c’è nulla di specifico, spero di non avere altri problemi in futuro», conclude.
[Foto e video di Alessio Marchetti]