Per i legali di Gaetano Rampello, il delitto non era stato pianificato. I giudici che hanno riesaminato l'ordinanza di custodia cautelare hanno però confermato la versione sostenuta dagli inquirenti. All'origine dell'assassinio le richieste di soldi della vittima
Raffadali, Riesame rigetta ricorso del poliziotto Confermata tesi della procura su premeditazione
Rigettatto dal Riesame il ricorso presentato dagli avvocati di Gaetano Rampello, il poliziotto 57enne che ha ucciso a Raffadali il figlio Vincenzo a colpi di arma da fuoco. L’uomo ha sempre sostenuto di avere agito senza premeditazione, e in seguito all’ennesima richiesta di denaro accompagnata da atteggiamenti violenti.
Dopo avergli dato trenta euro, il giovane ne avrebbe richiesto altri 15. Il poliziotto ha aperto il fuoco, dopo essersi girato per andare via; la scena è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. Rampello è stato fermato dai carabinieri, chiamati dallo stesso 57enne.
La tesi dell’accusa è quella per cui Rampello avrebbe agito dopo avere pianificato il delitto. Una versione contrapposta è quella fornita dalla difesa dell’indagato, che hanno rimarcato come fosse poco conveniente scegliere di compiere un delitto alle 11 del mattino e sotto gli occhi di tanti potenziali passanti.