Quattro progetti per ripristinare le palestre nelle scuole Da Librino a San Giorgio le proposte del Comune etneo

Riqualificazione o predisposizione di nuove palestre, ammodernamento degli impianti elettrici esistenti, sostituzione degli infissi e pure un nuovo pistino per praticare atletica leggera, magari sognando, un giorno, di riuscire a emulare Marcell Jacobs e il suo trionfo alle Olimpiadi di Tokyo. Questa la sintesi di alcune schede di intervento del Comune di Catania che rientrano nella partecipazione al programma operativo nazionale «Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento». Le Regioni italiane sono state suddivise in tre categorie con la Sicilia – insieme a Basilicata, Calabria, Puglia e Campania – inserite nella categoria «meno sviluppate». Su un budget complessivo di poco più di tre miliardi di euro sono oltre due quelli destinati alle cinque Regioni messe peggio nel panorama nazionale. 

Nei giorni scorsi, la giunta di Palazzo degli elefanti guidata dal sindaco Salvo Pogliese, ha deliberato la candidatura della città attraverso quattro progetti, inseriti nell’apposita piattaforma del ministero dell’Istruzione. Si tratta dell’istituto comprensivo Angelo Musco, al viale Castagnola, l’istituto Francesco Petrarca, Malerba e San Giorgio. Tra i progetti rientra quello che prevede «il completamento dell’edificio al viale Castagnola, già funzionante dal 2012» ma che necessità di interventi. Tra questi, anche quelli per la realizzazione di una palestra e di una mensa. Il complesso, fatto da tre fabbricati, dei quali due ospitano le aule didattiche di tre sezioni di scuola materna, elementare e media. Centralmente, costruito ma non completato, l’edificio che dovrebbe ospitare mensa e palestra per un’area complessiva di circa 600 metri quadrati. I lavori previsti per la palestra, secondo il progetto presentato, prevedono la realizzazione dell’impianto elettrico e idrico con infissi «in legno tamburato». Al piano superiore, la mensa «rifinita in intonaco civile e dipinta con pittura lavabile». L’importo complessivo del progetto, secondo le stime, ammonta a 280mila euro

L’altro progetto in cantiere è quello che interessa l’istituto comprensivo Malerba di via Pidatella, nel quartiere Picanello. Qui sono ospitati gli uffici amministrativi, la direzione oltre che alcune classi di scuola primaria e dell’infanzia. All’interno c’è già una palestra ma presenta «criticità legate ad ammaloramenti delle murature e dei solai causati da infiltrazioni d’acqua provenienti dalla copertura e dal piano strada sovrastante». Gravi i problemi anche ai locali spogliatoio e nel deposito attrezzi con umidità e infiltrazioni che hanno preso il sopravvento. La proposta progettuale del Comune prevede la riqualificazione degli ambienti e la sostituzione degli infissi. Nell’elenco c’è anche il «ripristino della pavimentazione sportiva», la «sostituzione dell’impianto di climatizzazione», «l’impermeabilizzazione della copertura e la sistemazione dell’area esterna». In questo caso, la stima dei costi ammonta a 249mila euro

Durante i sopralluoghi dei tecnici del Comune all’interno della scuola Petrarca di via Gioviale, nel quartiere Nesima, sono emersi  invece «un blocco ai servizi igienici in adiacenza alla palestra, l’ammaloramento della copertura della palestra, la non adeguata funzionalità degli infissi esterni e i problemi nelle superfici delle aree gioco e dei campi». Previsto il rifacimento della pista d’atletica e della pedana del salto in lungo ma anche della pavimentazione del campo da basket. All’elenco si aggiunge, per un costo totale di 272mila euro, «la sostituzione delle cupole e dei lucernai dello spogliatoio e dei locali in cui insistono servizi igienici e docce».

Viene bollata come «critica» la situazione che riguarda il prospetto esterno dell’istituto comprensivo San Giorgio. Nell’edificio, costruito negli anni ’70, si registrano distacchi di intonaci e muratura. All’interno «appare necessario» il rifacimento di tutti gli impianti elettrici e idrici. Gli operai dovrebbero intervenire, con una stima dei costi che arriva a 283mila euro, anche sul tetto per «una revisione del manto impermeabilizzante e dei sistemi di deflusso delle acque piovane».


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