«Non bastava tenere nascosto per oltre sei anni il progetto di riattivazione del poligono di tiro a Punta Izzo, adesso anche le esercitazioni militari a ridosso delle Saline Regina diventano top secret». È l’attivista di Punta Izzo Possibile Gianmarco Catalano a denunciare a MeridioNews di essersi visto negare – e non è la prima volta – le informazioni chieste in modo formale al comando di Marisicilia e alla Capitaneria di porto. «In esito all’istanza di accesso civico si rappresenta che la stessa non può essere accolta, trattandosi di documentazione non divulgabile». Così si legge in un documento, firmato dal capo di Stato maggiore della marina militare comando marittimo di Sicilia Tiziano Garrapa, in risposta alla richiesta di accesso civico e informazioni ambientali presentata a maggio dagli attivisti per capire in cosa consistessero le «esercitazioni militari (previste tra maggio e giugno, ndr) con impiego di unità navali e velivoli militari» nello «specchio di mare prospiciente la località Punta Izzo». Un tratto di costa di Augusta, nel Siracusano, che è un luogo di interesse culturale e archeologico – sottoposto al massimo livello di tutela paesaggistico-ambientale e, in parte, anche al vincolo di inedificabilità assoluta – che gli ambientalisti vorrebbero diventasse un parco.
La richiesta di chiarimento sulle esercitazioni che si svolgono in pieno golfo Xifonio nasce anche dalla considerazione che «l’impiego di velivoli arrecano un notevole inquinamento acustico suscettibile di produrre delle incidenze significative sugli habitat e le specie avicole del vicino sito Natura 2000 Sic/Zps/Zsc Saline di Augusta». Nell’istanza si chiede di conoscere la tipologia delle esercitazioni militari e, in particolare, se all’impiego di veicoli e unità navali si aggiungano anche attività di tiro con armi da fuoco. Inoltre, gli attivisti hanno chiesto sia al Comune di Augusta che all’assessorato regionale all’Ambiente di essere messi a conoscenza dell’esistenza o meno della valutazione di incidenza ambientale (Vinca). Un atto previsto dalle direttive europee che ha lo scopo di accertare preventivamente se determinati progetti possano avere incidenza significativa sui siti di importanza comunitari, sulle zone speciali di conservazione e sulle zone di protezione speciale. Dall’ente locale nessuna risposta. «Così come accadeva in passato, conferma l’indifferenza alle tematiche ambientali e il totale appiattimento dell’attuale amministrazione comunale agli interessi della Marina militare sul territorio», commenta Catalano. Tra l’altro, senza che il Comune abbia mai beneficiato dei finanziamenti statali destinati agli enti locali gravati dal peso di installazioni e attività militari.
A rispondere sul punto è stato invece il dirigente regionale del Servizio di autorizzazioni e valutazioni ambientali del dipartimento dell’Ambiente Antonio Patella: «Si rappresenta che non risulta documentazione agli atti». Eppure, la valutazione di incidenza ambientale è un documento preliminare imposto dalla legge. «L’assenza di trasparenza sulle informazioni ambientali in merito alle attività della Marina a ridosso delle nostre coste, così come l’assenza della debita Vinca – aggiunge l’attivista – ci sembrano illegittime e lesive del diritto dei cittadini di conoscere i progetti, le attività e le destinazioni d’uso del territorio». Ed è per questo che dal comitato Punta Izzo possibile stanno valutando l’opportunità di un ricorso in opposizione al responsabile della Trasparenza del ministero della Difesa. «Invitiamo ancora una volta il sindaco a rompere il muro di silenzio dietro il quale si è trincerato e a comunicare quale ruolo e quali azioni amministrative sta svolgendo per la tutela di Punta Izzo e del sito delle Saline». Anche la redazione di MeridioNews ha provato a contattare il primo cittadino Giuseppe Di Mare ma senza successo.
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