Punta Izzo, gli attivisti scrivono al ministro della Difesa «Perché il Comune non prende i finanziamenti dovuti?»

Zona militare o 
parco naturale? Per capire la direzione verso cui andrà il futuro di Punta Izzo, il tratto di costa di Augusta (nel Siracusano) in uso al comando marittimo di Sicilia, il coordinamento Punta Izzo possibile ha presentato un’istanza di accesso civico al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e al sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé. Un luogo di interesse anche culturale e archeologico sottoposto al massimo livello di tutela paesaggistico-ambientale e, in parte, al vincolo di inedificabilità assoluta. Eppure, la direzione del Genio militare per la marina di Augusta ha proposto un progetto di demolizione, ricostruzione e ampliamento di un poligono di tiro che ha già ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza di Siracusa. 

Gli attivisti, che avevano anche proposto un ricorso – tuttora pendente – adesso hanno scritto al ministro della Difesa per «conoscere le intenzioni del governo nazionale in merito alla destinazione d’uso del comprensorio costiero di Punta Izzo». In particolare, il coordinamento di associazioni e cittadini vuole sapere se il ministero ha intenzione di procedere alla realizzazione del progetto di un nuovo poligono di tiro oppure se intenda «decretare la dismissione/smilitarizzazione del sito militare, così provvedendo alla sua riconversione per usi civili, previa bonifica, attraverso l’assegnazione del bene al Comune di Augusta, allo scopo d’istituire un parco naturale e culturale fruibile dai cittadini». Domande – a cui il ministero, per legge, dovrà rispondere entro trenta giorni – che erano già state poste nel febbraio del 2019 anche al generale Piero Serino, il capo di gabinetto dell’allora ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Tre anni fa, dal ministero risposero che «persistono le necessità di utilizzo per l’assolvimento dei compiti istituzionali che l’ordinamento attribuisce alla Difesa, relative a esigenze di carattere operativo, alloggiative e di protezione sociale del personale». Nella stessa nota, però, il generale informava che per la realizzazione del progetto di poligono di tiro «all’attualità, sebbene il progetto risulti già approvato dal Comitato misto paritetico Difesa e dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Siracusa, non sono stati programmati finanziamenti specifici per la sua realizzazione». Insomma un progetto che sembrerebbe rimasto in sospeso in attesa di risorse ma, di certo, non abbandonato. 

Intanto, all’inizio dell’anno, 
la marina militare ha appaltato nuovi lavori edili, spiegando che si tratta di un «ripristino di strutture logistiche e abitative già esistenti nell’area adiacente agli stabilimenti elioterapici che fungono da supporto logistico al personale (come spogliatoi e docce) durante le esercitazioni di recupero naufrago o similari che si svolgono periodicamente nello specchio acqueo antistante il sito». Operazioni per cui adesso gli attivisti si chiedono «se è stata fatta una valutazione di incidenza ambientale». Non solo: serve chiarezza «perché se c’è un interesse militare nella realizzazione del poligono, allora – dice a MeridioNews Gianmarco Catalano di Punta Izzo possibile – noi ci opponiamo e intraprenderemo delle azioni legali perché riteniamo che quel luogo non sia compatibile con questo progetto. Se invece il poligono non si vuole realizzare – continua l’attivista – ma si fanno solo esercitazioni di recupero naufraghi vicino ai lidi e non proprio nell’area che vogliamo tutelare, allora viene meno l’interesse militare e si potrebbe interdire l’area soltanto nei giorni delle esercitazioni».  

Gli attivisti hanno poi tirato in ballo anche il sindaco di Augusta
Giuseppe Di Mare. Tra i punti principali del suo programma elettorale aveva inserito il rientro in possesso del Comune, almeno in parte, di quel tratto di costa. Di recente, durante la trasmissione Direttora d’aria, ha dichiarato che ci sono delle «interlocuzioni in corso con il comandante di Marisicilia». A questo proposito, il coordinamento Punta Izzo possibile chiede di «rendere noto alla cittadinanza il contenuto». Tra l’altro, gli attivisti hanno fatto emergere che il Comune di Augusta non ha mai beneficiato dei finanziamenti statali destinati agli enti locali gravati dal peso di istallazioni e attività militari. La conferma del fatto che questi fondi previsti dalla legge (il codice dell’ordinamento militare) non siano mai arrivati nelle casse comunali l’ha data anche il primo cittadino rispondendo all’istanza di accesso civico. «Allo stato degli atti, il Comune di Augusta non risulta avere beneficiato dei contributi di cui in oggetto», ha scritto nero su bianco Di Mare aggiungendo tuttavia che «sono state attivate le opportune interlocuzioni istituzionali del ministero della Difesa tendenti a chiarire la posizione del Comune di Augusta ai fini dell’eventuale titolarità ad accedere ai contributi in parola». Una titolarità su cui, però, non ci sarebbe alcun dubbio. «Entrate a cui si aggiungerebbero – fanno notare gli attivisti – contributi annui legati alla presenza di poligoni addestrativi di tiro nonché i fondi che la Regione Siciliana riceve da Roma per destinarli alla realizzazione di opere pubbliche e servizi sociali nei comuni nei quali le esigenze militari (compresi particolari tipi di insediamenti), incidono maggiormente sull’uso del territorio e sui programmi di sviluppo economico e sociale».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]