Bisognerà aspettare almeno altri 15 giorni per conoscere il nome del successore di Vincenzo D'Agata. Il Consiglio non è unanime nella scelta e prende tempo per valutare la legittimità del ricorso di tre magistrati che aspirano all'incarico
Procura, dal Csm nuova fumata nera Decisione rinviata al 2 novembre
E’ trascorsa una settimana dall’ultima riunione del Csm per la nomina del Procuratore capo di Catania ma da Palazzo dei Marescialli anche oggi è stata fumata nera. Il Consiglio, riunitosi stamattina, ha rinviato la votazione all’assemblea del 2 Novembre prossimo. Decisione questa che ha ulteriormente diviso il Plenum – già poco compatto sulla scelta del nome – con tredici voti favorevoli, otto contrari e tre astenuti. Tra i membri sfavorevoli al rinvio della nomina, sette toghe della corrente di sinistra ed Ernesto Lupo, primo presidente della Cassazione.
Causa dello slittamento è stato il ricorso, accolto la scorsa settimana e presentato da tre magistrati: Ugo Rossi (procuratore di Siracusa), Francesco Giordano (procuratore di Caltagirone) e Giuseppe Toscano (aggiunto di Catania). Le candidature dei tre erano state in un primo momento scartate perché non in linea con l’orientamento del Consiglio in materia di nomine. Fino a oggi, il Csm ha previsto infatti che i magistrati non potessero essere promossi a un incarico superiore prima di aver ricoperto per almeno tre anni quello precedente. Una sentenza del Consiglio di Stato ha però ammesso un’eccezione, nel caso in cui si tratti di magistrati obbligati al trasferimento in coincidenza con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento giudiziario che limita a otto anni la durata massima di servizio nella stessa sede.
Il Csm ha quindi deciso di prendere tempo per valutare l’applicabilità della sentenza. Per conoscere il nome del nuovo reggente della Procura etnea bisognerà quindi attendere almeno altri 15 giorni.