Processo omicidio Scieri, le parti civili: «Il testimone chiave è attendibile: condannate l’ex caporale»

«Il dato certificato è che quello di Emanuele Scieri è stato un omicidio e noi chiediamo la condanna anche di Andrea Antico». Sono stati gli avvocati della parte civile, Ivan Albo e Alessandra Furnari, che assistono la mamma e il fratello del parà siracusano trovato cadavere dentro la caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, a chiedere la condanna per l’ex caporale ancora oggi militare. Nel corso della scorsa udienza del processo per l’omicidio volontario aggravato – che si sta celebrando con il rito abbreviato in corte d’Assise d’Appello a Firenze – era stato il procuratore generale Luigi Bocciolini a chiedere la condanna per Antico, rinunciando però all’appello per i vertici militari: così l’ex comandante della Folgore Enrico Celentano e il suo allora aiutante maggiore Salvatore Romondia imputati per favoreggiamento (reato ormai prescritto) sono usciti dal processo. In primo grado, erano stati assolti proprio come Antico, imputato, invece, per l’omicidio.

Una discussione che è durata circa tre ore quella degli avvocati di parte civile che hanno ricostruito davanti alla giuria l’intera vicenda, il contesto in cui è avvenuta e ripercorso anche le dichiarazioni del testimone chiave: l’ex commilitone Alessandro Meucci che «parla con genuinità ed è assolutamente attendibile». Una tesi sposata anche dall’avvocato del ministero della Difesa (che si è costituito parte civile in questo caso e ha annunciato che rinuncerà ad appellarsi sul ruolo di responsabile civile), Francesco Cavalloni che ha spiegato che se fosse stato fatto un sondaggio in caserma per indicare i caporali più cattivi, Antico non sarebbe di certo rientrato in quella classifica. Questo, per il legale, rende ancora più credibile la sua individuazione da parte di Meucci insieme ad Alessandro Panella e Luigi Zabara. Gli altri due ex caporali della Folgore che sono stati condannati (rispettivamente a 26 e 18 anni di reclusione) per l’omicidio di Scieri nel processo di primo grado con rito ordinario.

La prossima udienza è già stata fissata per mercoledì 20 dicembre, quando la parola andrà agli avvocati che difendono l’imputato Andrea Antico. Per la sentenza, a questo punto, bisognerà aspettare il nuovo anno. Quando di anni dalla morte di Scieri ne saranno passati già 25. E sette da quando le indagini sono state riaperte dopo la relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sul caso, presieduta dall’onorevole siracusana Sofia Amoddio.

Leggi lo speciale di MeridioNews su Emanuele Scieri.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

«Il dato certificato è che quello di Emanuele Scieri è stato un omicidio e noi chiediamo la condanna anche di Andrea Antico». Sono stati gli avvocati della parte civile, Ivan Albo e Alessandra Furnari, che assistono la mamma e il fratello del parà siracusano trovato cadavere dentro la caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, a chiedere […]

Il Cancro è il quarto segno della ruota zodiacale, primo segno d’acqua, rappresenta la fonte da cui beviamo e il prezioso latte materno, che è il primo alimento. Dominato dalla Luna, esprime una fortissima femminilità e una mutevolezza umorale evidente. Soggetto alla Luna, infatti, può mostrare il dolce volto di Selene, quello della cacciatrice Diana […]

Marte è il pianeta dell’azione in astrologia: controlla sangue e muscolatura, reazioni aggressive e lotte per l’autoaffermazione. Dopo il suo lungo passaggio in Leone, che è sembrato abbastanza sereno, ma che si è molto complicato nella sua fase finale, adesso il guerriero tra i pianeti arriva in Vergine, segno della cura e della capacità di […]

Il caso Sinner ha scoperchiato un vaso di Pandora da cui, tra gli altri, sono venuti fuori una quarantina di casi di positività al Clostebol riscontrata negli sportivi negli ultimi anni in Italia. Uno steroide anabolizzante che, pur essendo proibito dalla Wada, risulta presente in numerosi farmaci da banco per la cicatrizzazione delle ferite – […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]