A bere il caffè con il leader del Carroccio c'erano il il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. In tribunale a dargli sostegno è arrivato anche il senatore Ignazio La Russa: «Questa vicenda finirà bene»
Processo Salvini, giudice ha deciso per un’integrazione Nella prossima udienza saranno sentiti Conte e Toninelli
Dopo oltre un’ora e mezza di camera di consiglio, l’udienza è finita: il gup Nunzio Sarpietro ha deciso per un’integrazione probatoria. La stessa richiesta era stata avanzata anche dalle parti civili, tra cui pure Legambiente, l’Arci nazionale e una famiglia di migranti che erano a bordo della nave Gregoretti. Le prossime due udienze sono stata rinviata al 20 novembre e al 4 dicembre e si terranno all’aula 3 di Bicocca. Nella prima occasione verranno sentiti il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Nell’appuntamento fissato per dicembre sarà la volta invece dell’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e dell’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Chissà se avrà davvero dormito «sereno» come aveva detto, Matteo Salvini. Intanto, prima dell’importante appuntamento giudiziario, ha fatto colazione al grand hotel Baia verde. Un luogo scelto, forse, anche per il colore che ha nel nome. A bere il caffè davanti al lungomare tra Catania e Aci Castello insieme a lui c’erano anche il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. In un primo momento, l’incontro tra i tre big era previsto nella centralissima piazza Duomo, poi spostato per motivi di sicurezza.
Gli stessi che ci sarebbero dietro il grande dispiegamento di forze che questa mattina blinda tutta piazza Giovanni Verga. E che ha paralizzato tutta la zona circostante con la chiusura al traffico di vie e piazze. In tribunale, l’udienza preliminare nell’aula Serafino Famà è iniziata puntuale, intorno alle 10. Salvini è entrato nel palazzo di giustizia circa tre quarti d’ora prima, accompagnato dalla sua avvocata Giulia Bongiorno. L’ex ministro dell’Interno rischia fino a un massimo di 15 anni per sequestro di persona nei confronti dei 131 migranti che nel luglio del 2019 rimasero bloccati a bordo della nave militare italiana Gregoretti, prima di potere sbarcare.
«Non ci sarà proprio un processo», aveva detto ieri Salvini durante la sua intervista-comizio negando anche l’ipotesi di una eventuale richiesta di giudizio abbreviato. E chissà se anche in tribunale avrà portato il rosario che ieri ha ammesso di avere «in tasca, ma lo tengo per me». Intanto, al palazzo di giustizia è arrivato anche il senatore Ignazio La Russa, accompagnato dall’avvocato Dario Fina. «Ho molta fiducia nella magistratura – ha detto – Credo che questa vicenda finirà bene». Per saperlo non dovrebbe volerci ormai molto.
L’udienza davanti al gup Nunzio Sarpietro si è conclusa quando mancano ancora pochi minuti alle 11. La procura di Catania ha richiesto di nuovo l’archiviazione, come aveva fatto nella prima fase del procedimento. In aula l’accusa è rappresentata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo. Nel frattempo, Salvini non fa sentire la propria mancanza sui social nemmeno in questi momenti di attesa, mentre il gup si è ritirato in camera di consiglio. Sul suo profilo Twitter c’è un post in cui ringrazia «chi sta twittando #iostoconSalvini, siete tantissimi e mi date grande forza» e un altro in cui rasserena chi lo sta già aspettando al porto: «Più tardi arrivo anch’io». Mentre il giudice per l’udienza preliminare sta ancora prendendo la sua decisione, in tribunale è verificato un incidente per Giulia Bongiorno, la legale che difende il leader della Lega: come scoperto da MeridioNews, una lastra di marmo che si è stata dalla parete a cui era appoggiata l’ha colpita al polpaccio. In tribunale sono intervenuti i soccorsi e gli operatori del 118 hanno messo del ghiaccio sul piede dell’avvocata.
Intanto in piazza Trento, a pochi metri dal tribunale, si sono radunati i manifestanti della rete regionale Mai con Salvini. Un corteo composto e lento che, intorno a mezzogiorno arriva davanti alle transenne di piazza Verga. «Odio e discriminazione fuori dalla Sicilia», «Lega Salvini e lasciato legato», «Abbiamo già la sentenza: Salvini merda». Sono alcuni degli slogan dei manifestanti che, lungo tutta la strada, hanno anche spinto un carrello – di quelli dei supermercati che si usano per fare la spesa – pieno di rotoli di carta igienica su cui era stampata la faccia del leader della Lega.
Dopo il responso del giudice, in mattinata è previsto un comizio di Salvini a piazzale Borsellino, all’interno del porto. Il programma della tre giorni prevede poi alle 11 poi una convention di Forza Italia all’hotel Nettuno con Antonio Tajani, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l’ex ministra siracusana Stefania Prestigiacomo.