Omicidio Agata Scuto, chiesto ergastolo per l’ex della madre. Pm: «Ha agito come il protagonista di Delitto e castigo»

Inizia con la lettura di un brano di Leonardo Sciascia e finisce con una citazione da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij la requisitoria del pubblico ministero Francesco Puleio che, dopo avere ripercorso il processo per l’omicidio e l’occultamente del cadavere di Agata Scuto, ha chiesto la pena dell’ergastolo (con l’isolamento diurno per otto mesi) per Rosario Palermo. L’imputato, che oggi ha rinunciato a essere presente nell’aula del tribunale di Catania, era il compagno della madre della 22enne invalida di Acireale scomparsa dalla mattina del 4 giugno del 2012 e il cui corpo non è mai stato ritrovato. Per il sostituto procuratore «non si può dubitare che sia morta» e «non c’è alternativa al fatto che il responsabile sia Rosario Palermo che l’ha uccisa perché Agata era incinta e il padre del nascituro era lui». Una tesi a supporto della quale ha messo in fila diversi elementi nel corso delle oltre tre ore di requisitoria.

Agata era «come una bambina»

«È una vicenda umana che presenta particolarità che la rendono straziante – dice il pm – Fino al 2020, nessuno la cercava. I familiari hanno avuto comportamenti ambigui: si sono disfatti degli effetti personali e hanno continuato a ritirare la pensione di invalidità della ragazza». Un’assoluta indifferenza che sarebbe stata motivata da un interesse economico. Il conto di Agata viene svuotato: il giorno della scomparsa vengono prelevati i primi 500 euro, stessa cifra anche il 22 giugno. Il giorno in cui la madre e il fratello Cristian ritirano la denuncia di scomparsa che avevano presentato. Erano stati i due assistenti sociali del villaggio San Giuseppe di Acireale, il centro riabilitativo che Agata Scuto frequentava (e dove era stata per un periodo anche in regime residenziale) a descriverla, chiamati a processo a testimoniare, come «non autosufficiente e non in grado di badare a se stessa». Per il pm questa condizione escluderebbe l’ipotesi di un allontanamento volontario della ragazza che sarebbe scomparsa undici anni fa senza soldi, senza documenti, senza cellulare, senza vestiti. «Non ci sono tracce di Agata in vita», sottolinea Puleio che esclude anche l’ipotesi del suicidio. «Quello che rimane – chiosa – non può che essere la verità».

Il movente

«È stata accertata una relazione intima tra Palermo e la ragazza che era incinta di lui». Starebbe qui per il pubblico ministero il motivo per cui l’uomo avrebbe ucciso e fatto scompare la figlia della sua compagna. Una ragazza con un’invalidità fisica e un disagio psicologico grave. Una gravidanza su cui non ci sono prove ma che si deduce dalla testimonianza della madre Mariella a cui la giovane avrebbe confidato di non avere più il ciclo mestruale, da una frase scritta sul suo diario “Mamma cornuta“. Ed è proprio la madre, mentre parla al telefono con una nipote nell’ottobre del 2020, ad ammettere quello che è diventato più di un sospetto: «È stato qualcuno di cui lei (Agata, ndr) si fidava. E lei di Saro (Palermo, ndr) si fidava. Lei era fissata con Rosario e lui una volta se l’è portata a Capomulini (borgo marinaro frazione di Acireale, ndr)». Per il sostituto procuratore, a provare l’esistenza di un rapporto confidenziale tra la vittima e l’imputato ci sarebbero anche dei messaggi.

Il «terrore» per le conversazioni

«Aveva il terrore del ritrovamento dei telefonini con cui parlava con Agata». Messaggi dai toni confidenziali e intimi in cui si parla di giri in auto da fare insieme. Palermo, che agli inquirenti aveva dichiarato di non avere nemmeno il numero di cellulare di Agata, mostra la propria preoccupazione parlando con l’amico Sebastiano Cannavò (imputato in un procedimento connesso per favoreggiamento). «Mi arrestano, mi arrestano. Io ci parlavo, ci scherzavo: “Ti porto a fare un giro con la macchina” – dice Palermo senza sapere di essere intercettato – Se rintracciano le parole che mi diceva e che io dicevo a lei, mi vengono a prendere, me la mettono nel culo».

L’alibi falso

L’imputato, nonostante continui a proclamarsi innocente, durante il suo interrogatorio ha ammesso di avere tentato di depistare le indagini e di crearsi un falso alibi. Prima provando a convincere, senza riuscirsi, l’amico Michele Bella (di recente deceduto), poi cercando la complicità di Cannavò. Il pm ha ricostruito l’episodio in cui Palermo, «per crearsi un alibi per la ferita alla gamba, è andato a nascondere un tondino di ferro intriso del suo sangue tra le campagne di Randazzo in piena pandemia con le restrizioni sugli spostamenti». Azioni che, per la difesa, Palermo avrebbe compiuto per il timore di essere individuato come il responsabile.

I monologhi in auto

«Sono monologhi illuminanti, una vera e propria confessione in cui Palermo si comporta come il protagonista di Delitto e castigo». È così che il pm legge i soliloqui dell’imputato in auto, quelli in cui parla da solo in una sorta di scissione: prima dice di avere strangolato la giovane e di avere bruciato il cadavere nella zona di Pachino (nel Siracusano) e si rimprovera pure di non averlo nascosto bene, poi tenta di allontanare peso della responsabilità. «Abbiamo trovato la ragazza morta strangolata e bruciata a Pachino e tu ti sei fatto una bruciatina», dice immaginando di ascoltare un discorso immaginario degli inquirenti. In un’altra conversazione – in quelli che anche il pubblico ministero ha definito «pensieri deliranti» – immagina uno sviluppo più favorevole: «Hanno trovato il corpo nella zona di Pachino ma hanno arrestato Gianluca Scuto (uno dei fratelli di Agata, ndr). Tu sei scagionato, sei libero». Per capire quale scenario sarà quello più reale, bisognerà aspettare la sentenza.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Inizia con la lettura di un brano di Leonardo Sciascia e finisce con una citazione da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij la requisitoria del pubblico ministero Francesco Puleio che, dopo avere ripercorso il processo per l’omicidio e l’occultamente del cadavere di Agata Scuto, ha chiesto la pena dell’ergastolo (con l’isolamento diurno per otto mesi) per Rosario […]

Inizia con la lettura di un brano di Leonardo Sciascia e finisce con una citazione da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij la requisitoria del pubblico ministero Francesco Puleio che, dopo avere ripercorso il processo per l’omicidio e l’occultamente del cadavere di Agata Scuto, ha chiesto la pena dell’ergastolo (con l’isolamento diurno per otto mesi) per Rosario […]

Inizia con la lettura di un brano di Leonardo Sciascia e finisce con una citazione da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij la requisitoria del pubblico ministero Francesco Puleio che, dopo avere ripercorso il processo per l’omicidio e l’occultamente del cadavere di Agata Scuto, ha chiesto la pena dell’ergastolo (con l’isolamento diurno per otto mesi) per Rosario […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Gianni Filippini, cranio da cattivone della Spectre, con la moglie Florinda Vicari (ex moglie, attuale moglie, socia storica in affari, boh), bellona compagna/socia in affari del cattivone dello Spectre, e sulla coppia la benedizione di Vittorio Sgarbi, in Sicilia sono parecchio noti. Filippini, aostano, ex manager sportivo, ex agente di spettacolo, ha trovato la pacchia […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]