Nel 2003 il pagamento per le sedute del consiglio comunale era stato portato da 30,99 a 129,11 euro. Lo sproporzionato incremento era stato denunciato solo dieci anni dopo dal segretario comunale. Da lì sono partite le indagini della Procura di Siracusa e quelle della Corte dei conti che ieri ha emesso la sentenza
Priolo, gettone di presenza aumentato del 417% Consiglieri e sindaco restituiranno 540mila euro
Nel 2003 avevano aumentato il gettone di presenza per i consiglieri comunali di Priolo da 30,99 euro a 129,11 euro, con un incremento del 417 per cento. Ieri il sindaco Antonello Rizza e alcuni consiglieri ed ex consiglieri sono stati condannati dalla Corte dei Conti a risarcire il Comune di 38mila 770 euro ciascuno. Molti di loro, per gli stessi fatti, sono indagati dalla per abuso d’ufficio – ma al primo cittadino si contesta la tentata estorsione – dalla Procura di Siracusa che proprio nei giorni scorsi ha chiuso le indagini.
La sentenza della Corte dei Conti, presidente Luciana Savagnone, condanna al risarcimento il sindaco Rizza, i consiglieri Marco Candelargiu, Biagio Cardillo, Sebastiano Costantino, Pietro Di Mauro, Francesco Garufi, Giuseppe Fiducia, Salvatore Fortuna, Felice Pepe, Sebastiano Lombardo, Francesca Marsala, Salvatore Sullo, Orazio Valenti e l’ex segretario comunale Giuseppe Italia. In totale 542mila euro. Il danno erariale inizialmente era stato quantificato in 645mila euro.
I fatti risalgono al 2003 ma la denuncia è scattata dieci anni dopo, grazie alla segnalazione del segretario comunale sullo sproporzionato aumento. Nell’ottobre 2013 il segretario avrebbe chiesto di procedere al ricalcolo del gettone di presenza e solo il 13 febbraio 2014 il consiglio comunale ha approvato la rideterminazione del gettone, riportandolo a 30,99 euro come prevede la normativa regionale.
Nell’ambito dell’indagine, condotta dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Tommaso Pagano, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo ai fini della confisca di 356mila 579 euro a danno dei consiglieri Sebastiano Boscarino, Candelargiu, Cardillo, Lombardo e Marsala, indagati insieme ad altri 12 consiglieri. Sequestrate dai conti correnti somme per 123mila 678 euro.