Il primo Consiglio comunale del commissario straordinario Su proroga scadenza terza rata Tari manca il numero legale

Ha avuto al centro la proroga della scadenza della terza rata di versamento della Tari la prima seduta del Consiglio comunale di Catania a cui hanno preso parte il commissario straordinario Federico Portoghese, insieme al suo vice Bernardo Campo. Entrambi proprio nel pomeriggio di oggi (ieri per chi legge, ndr) si sono insediati a Palazzo degli elefanti con i poteri di sindaco e giunta, organi decaduti dopo le dimissioni di Salvo Pogliese. I due dovranno traghettare il capoluogo etneo fino alle prossime elezioni amministrative previste nel 2023. La seduta viene aperta intorno alle 19.30 e si chiude poco dopo le 21 per mancanza del numero legale. Non prima però che tutti i 18 consiglieri presenti abbiano votato la delibera per cui l’assemblea è stata convocata con trattazione urgente. È il vicepresidente Lanfranco Zappalà a invitare i colleghi a inserire il tesserino per esprimere il proprio voto: lo fanno tutti. Nessun astenuto e nessun contrario. Con tutti i voti favorevoli – compreso il parere tecnico-contabile positivo – la delibera viene votata ma i numeri non sono bastati, e quindi della scadenza della terza rata della tassa sui rifiuti, posticipata di un mese, si riparlerà domani. Stesso posto, stessa ora.

La delibera sull’aumento del 18 per cento della Tari era passata il 31 agosto alla quinta seduta convocata per questo motivo che era anche l’ultima chiamata possibile. Dopo convocazioni che erano state abbandonate poco prima che si arrivasse al voto e l’aula consiliare presa d’assalto anche da cittadini in protesta. «Sarebbe stata necessaria una proroga di almeno due mesi – ha commentato il consigliere del Movimento cinque stelle Graziano Bonaccorsi nel corso del suo intervento – Un solo mese non è sufficiente. Ma almeno diamo un segnale sul fatto che il Consiglio comunale c’è e vuole dare una mano ai cittadini catenesi. Poi – va avanti – bisognerà pensare al post proroga». Anche perché è proprio di oggi la notizia che l’aumento delle tariffe da parte della Sicula Trasporti non sembra arrestarsi. A comunicarlo con una nota sono stati gli amministratori giudiziari che stanno gestendo l’impianto sequestrato ai fratelli Leonardi per l’inchiesta Mazzetta Sicula. «Come avevamo già previsto – ha sottolineato Sebastiano Anastasi di Grande Catania – i rincari da parte delle discariche non si fermeranno. Per questo, continuo a invocare il dialogo con le altri istituzioni regionali e nazionali». 

Così il civico consesso si è presentato al commissario straordinario. «Responsabile» è l’aggettivo che ha scelto il consigliere Daniele Bottino per qualificare il Consiglio comunale. «O, almeno, per la maggior parte dei suoi componenti. Chi più di meno – ha precisato subito dopo prendendo parola – Un Consiglio che si è preso la responsabilità di accettare un aumento del 18 per cento della Tari avendo però la certezza che la Regione e il governo nazionale ci sarebbero venuti in soccorso. Anche perché – ha concluso – di fronte agli aumenti da parte delle discariche per i costi di conferimento dei rifiuti, non possiamo rischiare che il Comune di Catania torni a essere in dissesto». In effetti, lo strappo è così recente da non essersi ancora del tutto rimarginato. 


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