Massimo Greco, 29 anni, originario di Giarre è finito in manette. Era latitante dallo scorso gennaio. Avrebbe fatto parte di un'organizzazione con base in Egitto. Le indagini partite da un controllo a un tir che trasportava 81 egiziani sull'autostrada Catania-Messina
Prendeva migranti a largo e li sbarcava a Riposto Arrestato un pescatore. Indagini partite nel 2010
Si arricchiva trafficando migranti con il suo peschereccio. Li prendeva a largo della costa ionica, li nascondeva nell’imbarcazione e li sbarcava a Riposto. E’ stato arrestato oggi, dopo una complessa indagine, un pescatore originario di Giarre, Massimo Greco, 29 anni.
La polizia era sulle sue tracce dal 2010, quando l’uomo – pluripregiudicato e latitante da gennaio – è rimasto coinvolto in un’operazione che ha fatto luce su una vasta organizzazione con base ad Alessandria d’Egitto. A gennaio è stato condannato a due anni e tre mesi di carcere per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’ingresso clandestino o irregolare di extracomunitari.
Le indagini sono partite nel luglio del 2010, quando, sull’autostrada Catania-Messina fu fermato un tir che trasportava 81 cittadini egiziani. Da lì a poco 14 persone di nazionalità italiana ed egiziana, tra cui il padre di Massimo Greco, furono arrestate. Tra i capi di accusa anche estorsione e tratta di esseri umani. In particolare la polizia ricostruì che il 29enne, nell’ottobre del 2010, aveva prelevato diversi migranti da un’imbarcazione madre nel Mediterraneo, facendoli sbarcare a Riposto. Greco è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.