Sono circa 1.500 in Sicilia, di cui 500 solo nel distretto di Palermo, i precari della giustizia a rischio. Questi funzionari, infatti, potrebbero perdere il proprio posto di lavoro dal 1º luglio 2026, al termine del progetto Pnrr con cui sono stati assunti. Il problema però è di rilevanza nazionale, perché sono 12.000 in tutta […]
Precari della giustizia a rischio: in Sicilia traballa il posto di 1.500 funzionari
Sono circa 1.500 in Sicilia, di cui 500 solo nel distretto di Palermo, i precari della giustizia a rischio. Questi funzionari, infatti, potrebbero perdere il proprio posto di lavoro dal 1º luglio 2026, al termine del progetto Pnrr con cui sono stati assunti. Il problema però è di rilevanza nazionale, perché sono 12.000 in tutta Italia le persone reclutate e formate per ricoprire incarichi che presuppongono delle conoscenze specifiche. Il Ministero della Giustizia ha già manifestato la volontà di stabilizzare soltanto la metà dei precari della giustizia italiana, nonostante la carenza cronica di personale registrata negli ultimi anni in questo comparto.
Nella passata legge di Bilancio, infatti, il governo ha stanziato risorse utili alla stabilizzazione di 3.000 unità, che si dovrebbero aggiungere alle risorse derivanti dal fabbisogno del Ministero che dovrebbero corrispondere ad altre 3.000 stabilizzazioni. «Siamo davanti la prefettura di Palermo per manifestare contro la decisione del Ministero di abbandonare delle professionalità che hanno garantito il pieno funzionamento della giustizia in Italia – ha dichiarato a MeridioNews Luigi Del Prete, Esecutivo nazionale Usb Pubblico Impiego-. Noi chiediamo la stabilizzazione di tutti i 12.000 precari della giustizia».
«I precari della giustizia hanno aiutato a smaltire gli arretrati, hanno lavorato alla digitalizzazione e hanno dato un contributo importantissimo al settore – ha sottolineato Teresa Di Modica, funzionario dell’Ufficio per il Processo del Tribunale di Palermo-. La perdita di queste competenze e di continuità amministrativa avrebbe un impatto devastante sul sistema giustizia, anche perché sappiamo che i nostri uffici sono già in forte carenza di organico».