La querelle è cominciata quando l'amministrazione comunale ha abbattuto il muretto di via Dusmet per collegare l'area portuale al resto della città. «Siamo stati obbligati a raggiungere l'aeroporto da una strada costantemente affollata, col risultato di fare tardi. Coi tassametri che corrono», raccontano alcuni lavoratori
Porto, riapre ai tassisti dopo mesi di chiusura «Via Tempio sempre intasata, costi altissimi»
I tassisti di Catania, dopo una settimana di incontri e agitazioni, ottengono di poter di nuovo transitare dal Porto di Catania. Mentre i colleghi delle più grandi città d’Italia hanno incrociato le braccia per sei giorni, scioperando contro un emendamento del decreto Milleprorogheche favorirebbe le multinazionali come Uber, i lavoratori etnei dovevano fare i conti con il Comune e l’Autorità portuale per il passaggio nei pressi dello scalo di via Dusmet e il costo del rinnovo delle licenze annuali. «La categoria vive un forte momento di disagio e, si deve capire, che i problemi dei tassisti si riflettono nei turisti e, più in generale, negli utenti», spiega il lavoratore di una cooperativa di taxi catanese.
I problemi tra l’autorità portuale e i tassisti etnei sono cominciati «quando il Comune ha abbattuto il muretto di via Dusmet, collegando a suo modo la città al Porto. Da allora – spiega il lavoratore – ci è stato vietato di transitare lungo il Porto con il risultato di dovere usare, come strada alternativa in quella zona, la sempre ingolfata via Domenico Tempio». «Io e i miei colleghi lavoriamo soprattutto con i turisti i quali, nella maggior parte dei casi, richiedono un trasferimento da o per l’aeroporto Fontanarossa. Col divieto di passare dal Porto, ci siamo dovuti imbottigliare nel traffico, facendo arrivare tardi a destinazione il cliente e presentandogli un conto più caro, come da tassametro», aggiunge il lavoratore.
A determinare l’agitazione dei tassisti è soprattutto il fatto che «mentre noi dovevamo cercare una strada alternativa al Porto, l’Alibus poteva tranquillamente transitarvi», dice l’uomo. Ragion per cui la categoria si rivolge ai sindacati, all’amministrazione comunale e all’autorità portuale per trovare una soluzione. «Non c’è mai stato molto feeling con il Comune ma stavolta siamo decisi a portare avanti le nostre istanze». L’autorità portuale si è mostrata subito «disponibile a trovare un accordo che sia soddisfacente per tutte le parti in causa», dichiara l’ammiraglio Nunzio Martello. «La nostra richiesta nasce ora anche in virtù del turismo primaverile ed estivo», aggiunge un altro tassista, Luciano Pometti. Il quale continua: «Già che ci siamo proveremo a chiedere all’amministrazione l’abbattimento della tassa per il rinnovo annuale della licenza, una cifra che varia da 50 a 60 euro».
Se su quest’ultimo punto non si è ancora raggiunto un accordo tra le parti, sulla questione del passaggio dei tassisti attraverso l’aerea portuale di Catania arriva l’annuncio da parte dell’assessore alle Attività produttive Nuccio Lombardo. Il quale è stato coinvolto nella vicenda dal presidente della commissione al Commercio Ludovico Balsamo che ha sollevato il caso, invitando a partecipare a diverse riunioni a Palazzo degli elefanti i lavoratori coinvolti. «I tassisti potranno transitare dentro al Porto, da entrambi i lati, solo se con passeggero a bordo della loro vettura. Inoltre, saranno autorizzati ad accedervi a mezzo vuoto in occasione degli sbarchi dei croceristi», conclude il componente della giunta di Enzo Bianco.