La denuncia arriva dall'associazione Mareamico, secondo cui ogni giorno nell'area della foce del fiume Platani numerose imbarcazioni gettano le reti a poche decine di metri dalla riva. Nonostante si tratti di una pratica illegale, quasi tutte le pescherie vendono il prodotto. L'appello ai consumatori. Guarda il video
Porto Empedocle, business illegale di novellame «Per ogni chilo si perdono due quintali di pesce»
Pescherecci a poche decine di metri dalla costa alla ricerca di
novellame. È la denuncia di Mareamico, l’associazione ecologica scientifica di protezione ambientale, che a Porto Empedocle segnala la ricorsività della pratica illegale: «Ogni giorno è possibile vedere barconi che usano reti dedicate alla pesca della neonata– dichiara Claudio Lombardo – nonostante sia vietato non solo l’utilizzo ma anche la detenzione a bordo di questi strumenti».
In un video girato ieri mattina intorno alle 9, si vede un’imbarcazione che, indisturbata, pesca a poca distanza dalla foce del fiume Platani, riserva naturale terrestre gestita dalla forestale: «Periodicamente la capitaneria di porto effettua dei sequestri – continua il responsabile di Mareamico – ma si tratta di una piccolissima percentuale del pescato. Di questo passo non si troverà più nulla da pescare, a discapito non solo della biodiversità ma anche degli stessi pescatori». Ed è per questo che dall’associazione arriva un appello rivolto non solo ai commercianti «che continuano a vendere anche di nascosto» ma anche agli stessi consumatori: «Per ogni chilo di novellame si perdono fino a due quintali di pesce adulto» conclude Lombardo.