«Ci sono molte risorse in ballo e tutte da dedicare ai cittadini, non a cosche e malaffare». Sarà questa la linea da seguire, d’ora in poi, nella nuova pianta organica dell’area portuale di Palermo, dove da oggi pomeriggio si è insediato a pieno titolo il magistrato Leonardo Agueci, nominato componente dell’Organismo indipendente di valutazione dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale. Sarà un esperto di trasparenza e prevenzione della corruzione, nel rispetto delle linee guida ministeriali, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di esperienze maturate soprattutto con la professione di ex procuratore della Dda. Prenderà posto in un ufficio creato ad hoc, quello dedicato anticorruzione, alla legalità e alla trasparenza, appunto.
«Garantisco il mio impegno per non deludere tutta la comunità – commenta Agueci -. Abbiamo davanti un programma di investimenti molto imponente e massiccio nei prossimi anni, il malaffare però cerca sempre di inserirsi, lo so bene, lo testimoniano episodi del passato. Mi sono occupato di mafia e corruzione nella mia carriera e spesso alcune vicende riguardavano proprio l’area portuale, c’è stata un’atmosfera inquinata. Non so che clima ci sia ora, non parto con nessun pregiudizio, voglio conoscere e dare il mio contributo in modo che tutto possa svolgersi in modo corretto e senza intromissioni di nessun genere». Un cambio di rotta che promette bene, insomma, ma che, a sentire parlare il magistrato, non sarà facilissimo da attuare. Non sono mancati, infatti, in passato alcuni episodi di intimidazione nei confronti di Pasqualino Monti, presidente dell’AdSP, che però preferisce non entrare nel merito del discorso.
Le attenzioni, oggi, sono tutte per l’ex procuratore antimafia. «Sono orgoglioso e onorato di aver scelto insieme alla commissione questa persona – commenta il presidente -. Abbiamo, da qui in avanti, un incarico notevole, realizzare nei quattro scali del network del mare della Sicilia occidentale di realizzare qualcosa di importante». È convinto, il presidente Monti, che la città abbia moltissime potenzialità ancora fortemente inespresse e che quel poco che esiste già non rispecchi la bellezza che un turista, ad esempio, si ritrova davanti una volta messo piede a Palermo. La somma in attesa di essere sbloccata supera i 200 milioni di euro e sarà impiegata per creare infrastrutture e strutture ricettive, sotto la lente attenta di un costante monitoraggio volto a garantire la massima trasparenza possibile.
«Il porto rappresenta la prima idea sulla quale puntare, magari anche per offrire un lavoro a chi oggi non ce l’ha. Ma tutto questo può avvenire solo in una cornice piena di legalità», continua il presidente. Si partirà, non a caso, dal porticciolo di Sant’Erasmo per mandare un messaggio preciso alla comunità: «Riqualificare tutto ciò che potenzialmente può essere stupendo ma che al momento non è neppure all’altezza, oppure è abbandonato al degrado – conclude Monti -. Vogliamo restituire dignità a luoghi così belli».
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