Poltrone della Giunta Crocetta: oltre a mezzo PD, anche l’Udc ‘saluta’ il Governo…

LA SICILIA AFFONDA, MA LA POLITICA SI ACCAPIGLIA PER I POSTI NELL’ESECUTIVO, PER ANDARE IN LISTA ALLE ELEZIONI EUROPEE, PER ANDARSI  SEDERE AI VERTICI DELLE AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE. E I CONTENUTI? NON CI SONO PIU’

La politica siciliana è fatta tutta da gente che litiga per le poltrone? Sembra di sì. Nel PD si sono letteralmente ‘scannati’ per le liste alle elezioni europee. In ballo ci dovrebbero essere due poltrone di eurodeputati. Ed è successo e continua a succedere di tutto.

Il senatore Giuseppe Lumia avrebbe voluto andare in lista, ma è rimasto a casa. Antonello Cracolici era in lista, ma è stato ‘sbarellato’ dalla stessa lista. Sonia Alfano avrebbe voluto andare in lista nel PD ed è rimasta fuori.

L’unica persona che ha scelto di andarsene è stata Giusy Nicolini, Sindaco di Lampedusa. Ma è un caso isolato. Di solito la ‘guerra’ è per andare ad occupare le poltrone o candidature che potrebbero dare la possibilità di acciuffare poltrone.

Non va meglio nella Giunta regionale di Rosario Crocetta. Da due mesi e forse più non si parla d’altro che di rimpasto del Governo. Nei giorni scorsi il presidente della Regione ha varato una nuova Giunta. Quasi tutti i protagonisti hanno qualcosa da lamentare.

Mezzo PD è rimasto fuori dal Governo. E giustamente si chiede il perché. Il governatore ha fatto fuori l’assessore – ormai ex assessore – Nicolò Marino perché si rifiutava di avallare le ‘operazioni’ sulle discariche. Marino è stato difeso da deputati e gente comune. Ma è finito a casa lo stesso. Troppo ‘pesanti’ gli interessi che ha messo in discussione.

L’assessore – ormai anche lui ex assessore – Dario Cartabellotta, che si occupava di agricoltura, non ha seguito le indicazioni del suo Partito (Udc), si è messo sotto le ali di Crocetta pensando di salvare la poltrona. Ma è stato ‘silurato’ lo stesso tra le lamentele dei suoi ‘fans’…

Nino Bartolotta, altro assessore ‘sbarellato’, si lamenta. In sua difesa sono scesi in campo improbabili cittadini messinesi (Messina è la provincia dalla quale arriva: era in quota Francantonio Genovese, oggi in disgrazia, e nessuno se l’è ‘caricato’).

Anche l’Udc – è notizia di stasera, ma i malumori erano nell’aria – è in subbuglio. Il gruppo parlamentare (il capogruppo Lillo Firetto, il presidente della Commissione Bilancio, Nino Dina, Mimmo Turano e Margherita La Rocca) non si sente rappresentato dai due assessori scelti dal coordinatore del Partito in Sicilia, Giampiero D’Alia (Patrizia Valenti) e dal segretario regionale dello stesso Partito, Giovanni Pistorio (che ha piazzato in lista Nico Torrisi).

Il risultato è un ‘casino’ totale. Mezzo PD non sembra disposto, in Aula, a votare i provvedimenti in favore del Governo. E lo stesso discorso minacciano di fare i già citati quattro parlamentari regionali dell’Udc.

Il Governo Crocetta avrà una maggioranza che, in realtà, non ha mai avuto?

Lo stesso Crocetta, che si diceva “imbarazzato” dalle continue richieste del PD, per togliere questo Partito dall’imbarazzo si è preso tutte le poltrone della sanità pubblica siciliana. Dividendole, ovviamente, con il fido senatore Lumia.

Come Crocetta, Lumia e compagnia bella possano pensare di governare la Sicilia in questo non è dato sapere. Ma tanto nessuno manderà a casa il Governo. Perché i deputati dell’Ars non ne vogliono sapere di andare a casa.

Intanto il tempo passa, la Sicilia affonda giorno dopo giorno, il Parlamento siciliano è bloccato, non si capisce chi esaminerà e approverà la manovra di variazioni di Bilancio.

La politica siciliana è in corto circuito. Ma tutti fingono di non accorgersene. Il tempo passa e la Sicilia affonda, affonda, affonda…


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