I primi posti, e a volte anche i secondi, garantiscono un seggio certo nel nuovo Parlamento. Ci sono leader come Gentiloni, Salvini, Meloni, ma subito dietro sorridono nomi come Manlio Messina e Francesca Raciti. In Forza Italia i catanesi sono ridimensionati. Tra i 5 stelle alte possibilità per i parlamentari uscenti
Politiche, tutti i nomi dei listini bloccati nel Catanese Pistorio-Lombardo blindati, c’è pure Alessandro Porto
Alle prossime elezioni politiche il 61 per cento dei parlamentari verrà eletto con il sistema proporzionale. In collegi molto più ampi di quelli uninominali, ogni partito schiera un listino bloccato di candidati. Il resto della percentuale passa invece dal maggioritario, così prescrive il Rosatellum. Al proporzionale, le chance di volare a Roma le hanno i capilista dei principali partiti e chi sta al secondo posto, grazie al gioco di incastri soprattutto con i nomi dei big paracadutati da Roma schierati in più collegi. Sicilia 02 Acireale-Catania-Misterbianco e Sicilia 03 Paternò-Siracusa- Ragusa per la Camera e Sicilia 02 al Senato sono le ripartizioni che ricomprendono Catania e provincia.
Ecco così comparire diversi leader nazionali. Il premier Paolo Gentiloni guida il listino Pd nel collegio Sicilia 2. Dietro di lui c’è la presidente del Consiglio comunale di Catania Francesca Raciti, vicina a Luca Sammartino. Seguono Giuseppe Berretta, già all’uninominale, e Francesca Ricotta, con possibilità d’elezione minime. La sottosegretaria Maria Elena Boschi è capolista dem nel collegio Sicilia 3. Può così sperare Fausto Raciti, segretario regionale Pd, scalato al secondo posto.
Schierano l’artiglieria pesante anche la Lega, con Matteo Salvini capolista al Senato nell’unico collegio plurinominale della Sicilia orientale, e Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni alla Camera su Catania. Anche per questo Manlio Messina, piazzato secondo dietro la leader ex An e primo nel collegio del sud-est – davanti a Valeria Zorzi, assessore a Vittoria, e Francesco Saglimbene, consigliere a Catania – ha concretissime possibilità d’elezione.
Dove la rappresentanza catanese ha abdicato su tutta la linea è in Forza Italia. Le aree di Salvo Pogliese, europarlamentare leader del partito a Catania, e dell’assessore Marco Falcone restano fuori così come deve arrendersi l’ex deputato Pippo Arcidiacono. Alla Camera capilista sono la siracusana Stefania Prestigiacomo (Paternò-Siracusa) e Antonino Minardo (Acireale-Catania-Misterbianco), deputato uscente ragusano. Nel collegio metropolitano solo terzo è il catanese Dario Daidone, primo dei non eletti etnei forzisti alle Regionali, preceduto dalla nipote dell’ex ministro Antonio Martino Matilde Siracusano. Chiude l’elenco l’agrigentina Lilly Di Nolfo. Dietro Prestigiacomo ci sono il senatore uscente di Ragusa Giovanni Mauro e l’ex moglie del sottosegretario renziano Davide Faraone, Rosi Pennino.
Capito quarta gamba. Oltre a correre all’uninominale, l’ex assessore Udc di Crocetta Giovanni Pistorio e Peppe Lombardo, nipote di Raffaele, sono i capilista alla Camera per Noi con l’Italia – Udc. La torta del Parlamento, fra i centristi, se la spartiscono appunto lombardiani e esponenti del rinato partito di Cesa. Al Senato, fra di loro, la sorpresa è il medico di Paternò Filippo Condorelli. Il figlio Guido è il capogruppo di Forza Italia nel consiglio della sua città. Le quote rosa vanno entrambe al secondo posto: alla Camera la lombardiana Mariella Ippolito, assessora di Nello Musumeci, e la deputata regionale Udc Margherita La Rocca Ruvolo. Colpi di scena anche al terzo e quarto posto del collegio di Catania. Alessandro Porto, il consigliere ex autonomista e già Udc, ex fedelissimo del sindaco Pd Enzo Bianco, già candidato alle Regionali in Forza Italia, compare adesso nella quarta gamba, riarruolato in quota Udc. Scorrendo ancora ecco Rossella Zanghì, consigliera d’opposizione a Misterbianco vicina a Pistorio. Dietro l’assessora Ippolito nel collegio del sud-est, invece, spunta una vecchia conoscenza, Fabio Mancuso. L’ex sindaco di Adrano, ex deputato regionale, pochi mesi fa era stato main sponsor del fedelissimo Giovanni Bulla, unico eletto Udc all’Ars da Catania.
Al Senato il Pd blinda Valeria Sudano nel collegio di Catania. Lo stesso fa Forza Italia designando capolista Gabriella Giammanco. Solo quarto, fra gli azzurri per palazzo Madama, il presidente uscente della commissione Affari costituzionali Salvo Torrisi, alfaniano da poco rientrato in FI. La sua candidatura, ridimensionatasi, era stata in bilico anche per i malumori dalla base. Gli stanno davanti Bruno Alicata, senatore uscente siracusano, e Gaetana Palermo, avvocata ennese già candidata alle Regionali.
I capilista individuati dalla Lega alla Camera sono il vicesindaco di Mascalucia Fabio Cantarella e Carmen Droise, molto vicina ad Attaguile. Devono accontentarsi del terzo posto il sindaco di Aci Castello Filippo Drago e, su Paternò, il consigliere di Misterbianco Turi Scaletta.
Nel Movimento 5 stelle hanno ben più di una speranza di essere eletti i capilista Giulia Grillo (collegio catanese, già all’uninominale), Marialucia Lorefice (collegio del sud est) e l’uscente senatore Mario Giarrusso (ricandidato al Senato). Seconde posizioni per Dario Sangrigoli, militante di Mascali, Gianluca Rizzo. Dietro Giarrusso l’uscente senatrice Nunzia Catalfo.
La sinistra di Liberi e uguali sceglie di paracadutare a Catania, malgrado la rivolta dei militanti, il sindacalista Guglielmo Epifani, capolista sia su Sicilia 02 che su Sicilia 03. Secondi posti per Marisa Barcellona e Valentina Borzì, presente anche all’uninominale di Paternò. Al Senato ecco invece la giornalista Franca Antoci davanti a Leo Micali, Ambra Monterosso, Sebastiano Occhino.
Ancora più a sinistra, Potere al popolo propone come capolista al Senato Luca Cangemi, dirigente Pci, impegnato nel mondo della scuola, seguito da Anna Laura Russo, Santino Bonfiglio ed Eveline Amari. Alla Camera capolista a Catania è Valeria Castorina, per 17 anni al cpo Experia e ora membra del movimento antirazzista.
Qui puoi consultare gli elenchi completi dei collegi plurinominali.