Il settore della formazione professionale siciliana si accinge a vivere un settembre di passione, conteso da due spasimanti. da un lato il pd con la sua riforma non riforma che ha garantito la concentrazione, nelle mani di pochi investitori, di un cartello di enti formativi che controlla circa il 40 per cento delle ore formative, del finanziamento e del personale. Un impianto fondato su tre leve: poli formativi, libertà di licenziamento e possibilità di assunzioni. Dallaltro lato, il governo del dimissionario presidente della regione, raffaele lombardo, intento a recuperare credibilità nel settore della formazione professionale. E per farlo ha messo fuori prima lassessore regionale alla formazione professionale, mario centorrino, e poi il dirigente generale dello stesso settore, ludovico albert.