L'esponente di Fratelli d'Italia da fine gennaio ha dovuto togliere nuovamente la fascia tricolare, in seguito all'applicazione della legge Severino scaturita dalla condanna in primo grado per il processo Spese pazze all'Ars
Pogliese fa ricorso contro la nuova sospensione da sindaco Legali: «Conteggio dei 18 mesi non poteva essere congelato»
Che Salvo Pogliese non ci stesse davanti alla sospensione scaturita dalla nuova applicazione della legge Severino era parso chiaro dal primo momento. Adesso è arrivata anche l’ufficialità del ricorso presentata dai suoi legali al tribunale civile di Catania. Gli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo chiedono di disporre «il pieno esercizio del diritto di elettorato passivo di Pogliese, comunque idoneo a garantire la prosecuzione del proprio mandato elettorale quale sindaco di Catania e della Città metropolitana».
Al centro della querelle c’è la modalità con cui vanno conteggiati i 18 mesi di sospensione scattati nel momento in cui Pogliese è stato condannato in primo grado a quattro anni e tre mesi nel processo Spese pazze all’Ars. Per i legali di Pogliese, il conteggio non si sarebbe dovuto interrompere anche durante la fase in cui la misura cautelare è stata congelata per un precedente ricorso sull’applicabilità della legge Severino. Per la prefettura di Catania, invece, i termini sono ripartiti nel momento in cui quest’ultimo nodo è stato sciolto.
Dopo essere stato sospeso all’indomani della sentenza del tribunale di Palermo, il 23 luglio 2020, Pogliese era tornato in carica a dicembre dlelo stesso anno. La nuova sospensione, invece, è partita il 24 gennaio scorso.