Piro ha ragione: il buco della sanità sfiora i 5 miliardi Il Governo regionale ha reso noti i conti fino al 2014

Anche se in modo poco chiaro, con il solito linguaggio burocratico, due assessori regionali e un alto burocrate debbono ammettere, a denti stretti, che il buco della Regione siciliana, in materia di spesa sanitaria, va ben al di là di 2 miliardi di euro. Di fatto, l’ex assessore al Bilancio, Franco Piro, ha intuito bene come stanno le cose. La scorsa settimana ha detto che i debiti veri dell’Amministrazione regionale verso il proprio sistema sanitario avrebbero sfiorato i 5 miliardi di euro. I fatti gli stanno dando ragione. 

I fatti sono rappresentati da una relazione che gli assessori Alessandro Baccei (Economia) e Lucia Borsellino (Salute) e il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, Salvatore Sammartano, hanno inviato alla Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars. 

Si tratta, di fatto, di un approfondimento che il Parlamento siciliano ha chiesto al Governo su tale delicata materia. Al presidente di questa Commissione, Nino Dina, e ad altri deputati la relazione di accompagnamento al disegno di legge che punta a indebitare la Regione di altri 2 miliardi di euro è sembrata carente. Da qui la richiesta di approfondimento a Governo. 

Così è arrivata la relazione atto secondo. Che, come già ricordato, porta la firma non soltanto dell’assessore Baccei, ma anche di Lucia Borsellino e Salvatore Sammartano. Gli stessi che, due anni fa, in un’altra relazione inviata alla presidenza della Regione e alla Corte dei Conti, raccontavano – sul medesimo argomento – cose molto diverse da quelle che raccontano oggi. 

La firma in calce a questo documento piuttosto scottante di Lucia Borsellino e Salvatore Sammartano costituisce un passaggio politico importante. La prova che il nuovo assessore all’Economia, Baccei, con questa storia non c’entra nulla. Ha solo ereditato questa patata bollente. I responsabili di questo disastro finanziario sono altri. E non è difficile capire chi, nel passato, ha detto cose non vere. Così come è nelle cose prendere atto che il Governo di Rosario Crocetta, tra aprile e maggio di quest’anno, in occasione dell’approvazione di Bilancio e Finanziaria 2014, non ha illustrato al Parlamento tutto quello che c’era da illustrare sulla sanità. 

Andiamo al documento. Dove si ribadisce che la Regione, nel corso degli anni (punto importante: non c’è scritto da quando il problema inizia: se dal 2001 o dal 2006), non ha erogato alle Aziende sanitarie una parte dei fondi annuali. Ricordiamo che la sanità, in Sicilia, costa oltre 8 miliardi di euro all’anno: spesa che, grosso modo, viene divisa al 50 per cento a testa tra Stato e Regione. 

Ci sono, insomma, mancate erogazioni per cassa, cioè somme che la Regione non ha erogato, costringendo le aziende sanitarie pubbliche della Regione a scoperture di tesoreria. Nel documento si ribadisce che, al 31 dicembre 2011, la cifra che la Regione non ha versato al sistema sanitario siciliano ammonta a 2,6 miliardi di euro. Di questi, 600 milioni di euro sono stati pagati con il mutuo da quasi un miliardo acceso dalla Regione lo scorso Maggio. 

La Commissione Bilancio e Finanze ha chiesto al Governo regionale di rendere noto l’indebitamento della Regione verso il proprio sistema sanitario nel 2012, nel 2013 e nel 2014. Stando a quanto scritto nella relazione, l’indebitamento complessivo, al 31 dicembre 2012, ammonta a 2 miliardi e 980 milioni di euro (da questi dovrebbero essere detratti i 600 milioni di euro già pagati quest’anno: è una nostra deduzione, perché nella relazione non è specificato); al 31 dicembre del 2013 l’indebitamento della Regione verso il proprio sistema sanitario è pari a 3 miliardi e 574 milioni di euro. 

A questo punto sarebbe stato opportuno chiudere il cerchio esponendo il dato 2014. Invece il dato di quest’anno arriva una ventina di righe dopo alcuni passaggi di filosofia ragionieristica. Ma arriva. La quota di spesa sanitaria a carico della Regione, per quest’anno, è pari a 4 miliardi e 300 milioni di euro circa. Di questa somma, la Regione ha effettuato pagamenti per un miliardo e 850 milioni di euro circa. Ammettendo, però, che soltanto un miliardo e 161 milioni di euro circa sono stati «effettivamente pagati». 

Insomma, solo per quest’anno la Regione dovrebbe pagare ancora oltre 3 miliardi di euro. Anche se nella relazione c’è scritto che la Regione, per l’anno in corso, deve ancora erogare 2 miliardi e 492 milioni di euro circa. Forse perché la differenza tra un miliardo e 850 milioni circa (la cifra erogata) e un miliardo e 161 milioni (soldi che la relazione definisce «effettivamente pagati») viene data per erogata. Anche su questo punto, forse, andrebbe fatta chiarezza.

Come si può notare, cifre alla mano, l’ex assessore Piro ha centrato il problema. Mettendo assieme le mancate erogazioni della Regione al 31 dicembre 2013 (3 miliardi e 575 milioni dai quali, forse, andrebbero scorporati 600 milioni di euro del mutuo di quest’anno già pagati) con i mancati versamenti, sempre della Regione, alle aziende sanitarie relative a quest’anno (2 miliardi e 492 milioni di euro circa) si arriva, grosso modo, alla cifra di 5 miliardi di euro di indebitamento. 

Nella relazione si parla di rigidità della spesa e «dell’andamento decrescente delle entrate tributarie»: anche questo punto è importante: significa che la crisi economica sta facendo precipitare le entrate tributarie della Regione. E si sottolinea l’importanza di ricorrere ad «immissione di liquidità». Che significa spingere la Regione ad accendere un altro mutuo, sulla base di una legge del 2013. Dimenticando che la Costituzione vieta alle pubbliche amministrazioni l’accensione di mutui per pagare la spesa corrente!

      


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]