Pigno, un’invasione di zecche in via del Tarocco «Bambini giocano in strada tra insetti pericolosi»

Un’infestazione in piena regola, che i residenti provano a fronteggiare coi loro mezzi. Ma senza successo. È l’invasione delle zecche in via del Tarocco, nella zona del Pigno. Diverse decine sui marciapiedi, in una trafficata strada proprio all’ingresso del quartiere. Una situazione che va avanti da giorni e per la quale la soluzione potrebbe arrivare solo domani, quando la direzione Ecologia del Comune di Catania ha promesso un intervento risolutore già alle prime luci dell’alba. Sollecitata dal consigliere comunale Salvatore Giuffrida, residente della zona da 43 anni e «unica persona con cui i catanesi che vivono là possono parlare».

La segnalazione è partita da alcuni cittadini che, ieri sera, hanno contattato Giuffrida. Allegando alcune immagini piuttosto eloquenti: un marciapiede lungo circa trecento metri sui cui camminavano almeno cinque insetti su ogni basola. «Un signore anziano mi ha detto di aver tentato di ucciderne alcune – racconta Giuffrida – ma il risultato è stato che gli è schizzato del sangue addosso. È un problema sanitario oggettivo». I residenti, quasi quattrocento persone, nel frattempo si sono chiusi in casa. «C’è qualcuno che non sarebbe preoccupato? – domanda il consigliere – Lì vivono persone anziane, bambini che giocano in mezzo alla strada e che non possono più farlo senza rischiare una puntura e qualche brutta malattia».

A causare l’invasione sarebbe un gruppo di cani randagi che da tempo staziona nei terreni incolti oltre i marciapiedi. A poca distanza dal cimitero cittadino e dalla trafficata via Gelso Bianco. «C’è anche una cucciolata – dice Salvatore Giuffrida – Quei cani ovviamente non sono sterilizzati e l’amministrazione non può fare niente perché non ci sono ricoveri comunali per gli animali senza casa». Un cortocircuito che rischia di non essere di facile soluzione: «Se togli le zecche un giorno, ma i cani continuano a stare là, le zecche tornano. E a livello sanitario il problema si ripresenta». La soluzione dovrebbe stare in una maggiore attenzione di Palazzo degli elefanti nei confronti dei randagi. All’avvio dell’iter per il canile comunale sarebbe seguita anche l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto. Ma la costruzione della struttura resta lontana.

«So che non ci sono risorse, ma il rischio è che il problema si ripeta ciclicamente – conclude il componente del Consiglio comunale – I cittadini ormai sono stanchi». Nel frattempo, questo pomeriggio, una squadra di dipendenti comunali è andata in via del Tarocco a iniziare la fase di disinfestazione. Ma il nebulizzatore che avevano usato «non è bastato per una zona così ampia». La promessa è che domattina, già dalle 6.30, i lavoratori dell’amministrazione torneranno sul posto per eliminare il resto delle zecche. «Loro fanno il possibile – conclude il consigliere Giuffrida – I randagi, però, li ho segnalati settimane fa. Oggi si sono mossi per le zecche, speriamo…». «Periodicamente si fanno dei programmi di disinfestazione, gli uffici definiscono le zone in base alle necessità – commenta l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata – Sicuramente le priorità vanno definite anche grazie alle segnalazioni dei cittadini».


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I cittadini non ne possono più. Da giorni devono fare i conti con le decine di piccoli animali che camminano sui marciapiedi e che infestano la zona, a poca distanza dal cimitero di Catania e da via Gelso Bianco. «C'è qualcuno che non sarebbe preoccupato?», dice il consigliere comunale Salvatore Giuffrida

I cittadini non ne possono più. Da giorni devono fare i conti con le decine di piccoli animali che camminano sui marciapiedi e che infestano la zona, a poca distanza dal cimitero di Catania e da via Gelso Bianco. «C'è qualcuno che non sarebbe preoccupato?», dice il consigliere comunale Salvatore Giuffrida

I cittadini non ne possono più. Da giorni devono fare i conti con le decine di piccoli animali che camminano sui marciapiedi e che infestano la zona, a poca distanza dal cimitero di Catania e da via Gelso Bianco. «C'è qualcuno che non sarebbe preoccupato?», dice il consigliere comunale Salvatore Giuffrida

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