Pietro Lo Monaco torna al comando del Catania «Serie A in quattro anni ma non escludo vendita»

«Serie A in quattro anni, al massimo cinque». Anche se la prossima stagione inizierà con un meno uno in classifica. Pietro Lo Monaco torna al comando del Calcio Catania e promette subito di ricostruire quello che nelle ultime tre annate è stato distrutto da scelte sbagliate e scandali sportivi. È pace fatta col patron Antonino Pulvirenti che, dopo averlo congedato nel 2012, lo ha richiamato. «Per rilanciare il progetto», spiega il dirigente nella sua conferenza di presentazione alla stampa durata più di due ore. Ma il piano di riscatto non chiude all’ipotesi di una vendita e impone «il risanamento dei bilanci e investimenti da parte di Finaria».
Andato via Lo Monanco, dall’ottavo posto nel massimo campionato italiano – ottenuto con Sergio Gasparin al timone di comando -, il Catania è finito col festeggiare per avere evitato solo all’ultima giornata, poche settimana fa, la retrocessione nei dilettanti. Tra i colpevoli di quello che definisce «uno tsunami», Lo Monaco indica il patron Pulvirenti e l’ex amministratore delegato Pablo Cosentino, che definisce «il tatuato in canottiera», ma cita pure se stesso. 

«Ho sbagliato a dimettermi perché sapevo che sarebbe successo tutto questo», dice ai giornalisti. Ma non si perde d’animo e rilancia: «È da pazzi dirlo adesso ma sono convinto che il nostro obiettivo non possa che essere il ritorno in A».
Il consiglio d’amministrazione del club lo ha nominato oggi nuovo consigliere. Alla prossima riunione, come impone la burocrazia, riprenderà le cariche lasciate quattro anni fa ma che già virtualmente esercita: amministratore delegato e direttore generale. Come ai tempi in cui prese il Catania in serie B e lo portò a ottenere sei salvezze di fila in A. Non entrerà tra gli azionisti e, prima di accettare l’incarico ha rinunciato a pretendere la buonuscita da 6,6 milioni di euro che aveva notificato al club poco dopo il suo addio: «Non abbiamo neanche gli occhi per piangere. Quella richiesta non esiste già più». Restano tuttavia gli altri debiti che rendono la situazione patrimoniale del Catania «al limite. Il rilancio sarà possibile solo con l’intervento della proprietà».
È a Finaria che Lo Monaco si riferisce, e al suo socio di maggioranza: Pulvirenti. «Ha avuto quattro anni di oblio. Adesso è rinsavito, dimostrando, con questo suo passo indietro, tanto amore per il Catania e la volontà di non arrendersi a vederlo morire». 

Alle belle parole e alle lodevoli intenzioni però, dovranno necessariamente seguire i fatti concreti: «Un progetto di ritorno in serie A parte con l’appianamento dei debiti e un piano di investimenti per raggiungere il traguardo». Tradotto: servono soldi, che la proprietà dovrà mettere nelle mani di Lo Monaco per allestire la squadra, riformare i quadri tecnici e dirigenziali. Anzitutto.
La strada è tutta in salita, specie «in un campionato che non garantisce entrate e che è difficile da vincere», continua Lo Monaco. E lo sarà ancora di più, ma molto meno rispetto a quello appena terminato, a causa del punto di penalizzazione con cui la squadra inizierà la stagione «a causa di alcuni problemi nel pagamento degli stipendi dei calciatori». La prossima settimana intanto, il futuro nuovo amministratore delegato ha intenzione di presentare la campagna abbonamenti, i primi nomi dei nuovi dirigenti e non è escluso anche il nuovo allenatore del Catania: «avrà un contratto pluriennale e dovrà credere nel progetto». 

Lo Monaco prende il posto di Giuseppe Bonanno, che dimessosi da amministratore delegato è fuoriuscito dal Cda. Per lui potrebbe non esserci più posto nel Calcio Catania. Sulla riappacificazione con Pulvirenti, dopo anni trascorsi a battibeccare a distanza – a mezzo stampa e attraverso gli avvocati – dice: «Ci siamo rincontrati dopo tanto tempo il 28 maggio. L’anniversario di quando il Catania è tornato in serie A. Questo mi ha messo i brividi. Rivedendolo, in un attimo è sparita la voglia che avrei avuto di ammazzarlo per quello che ha combinato». Un altro momento intenso Lo Monaco l’ha vissuto al suo ritorno a Torre del Grifo: «Questo centro sportivo l’ho pensato io, lo conosco palmo a palmo. Quando ci sono rientrato, mi sono commosso».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]