La parrocchia nel lato nord della zona è spesso teatro di incidenti con le automobili lasciate in sosta davanti al sagrato. «Sono costretto a fare il vigile urbano», spiega a MeridioNews padre Massimo Corallo. Guarda le foto
Piazza Santa Maria di Gesù e il parcheggio selvaggio «Paletti e fiorire distrutte. Serve una zona pedonale»
Passato un anno dall’istallazione dei paletti dissuasori davanti al sagrato della parrocchia Santa Maria di Gesù, ingorghi e parcheggi selvaggi rimangono i protagonisti della piazza. E la questione viabilità balza nuovamente agli onori delle cronache. A intestarsi la battaglia di civiltà è padre Massimo Corallo, parroco della chiesa edificata nel 1442 sul lato nord della piazza che sorge proprio a ridosso della curva a gomito, prosecuzione di via Cesare Vivante dopo l’incrocio con via Ficarazzi.
«C’è una situazione inspiegabile che è causa di tanti incidenti», sostiene a MeridioNews padre Corallo dell’Ordine dei frati minori. «La curva a gomito è molto stretta – prosegue – e il parcheggio in ambo i lati della strada non fa altro che restringerla ancora di più, con la conseguenza che le auto sono costrette a passare a ridosso del sagrato della chiesa e questo incide notevolmente sulle nostre attività». Senza considerare, prosegue il parroco, «che abbiamo vicino il carcere e diverse scuole e molti, nonostante i dissuasori, parcheggiano proprio davanti al portone centrale della chiesa». Perché, la distanza tra i paletti dissuasori permette comunque di sostare davanti al sagrato».
Le segnalazioni alla polizia municipale non mancano, tuttavia la zona non è coperta dai vigili urbani. «Telefono quasi ogni giorno alla polizia municipale – afferma Corallo -, ma la risposta è sempre la stessa: “Non abbiamo mezzi e personale, non possiamo assicurarle nulla“». «Prima della curva non c’è alcuna segnalazione di restringimento della carreggiata – osserva Corallo – e neanche un avvertimento per i mezzi pesanti che, difatti, rimangono spesso bloccati proprio davanti la chiesa». Con la conseguenza che «talvolta sono costretto a indossare i panni del vigile e rimuovere io stesso i paletti per fare passare le auto – dice il parroco -, con tutti gli insulti che ne derivano». Per questi motivi nei mesi scorsi la parrocchia, per il tramite di Legambiente, ha inviato una proposta con oggetto la modifica della viabilità. «Il progetto riservava l’accesso in auto esclusivamente ai residenti – spiega Corallo – e prevedeva di dirottare il traffico veicolare in piazza Lanza e in via Ficarazzi». Una proposta che, però, non è mai stata accolta.
«Nei giorni scorsi, amareggiato per l’ennesima distruzione dei paletti dissuasori e delle fioriere posizionate davanti al sagrato – racconta Corallo – ho inviato io stesso una lettera al Comune e al servizio di viabilità». La proposta inoltrata a Palazzo degli Elefanti da Corallo, in cui si sottolinea anche che, «grazie al contributo dei fedeli residenti e con l’aiuto della Multiservizi del Comune di Catania – si legge nella lettera indirizzata a palazzo comunale – ha istallato delle fioriere per evitare dei parcheggi in curva, ma dopo meno di 24 ore sono state danneggiate da chi intendeva parcheggiare». Alle difficoltà di viabilità evidenziate, si aggiunge «la totale assenza di un servizio di nettezza urbana – prosegue la lettera -, e questo ha reso il sagrato ricettacolo di spazzatura e sporcizia».
Al di là delle critiche, la proposta di Corallo è anche costruttiva e prevede tre possibili soluzioni alternative: la modifica della viabilità con divieto di accesso alla curva e la conseguente introduzione dell’obbligo di svolta a destra o a sinistra da via Cesare Vivante (che ricalca il progetto non accolto dagli uffici comunali); la predisposizione di un divieto di sosta su entrambi i lati della carreggiata così da permettere un normale flusso del traffico veicolare; o ancora, la realizzazione di una strada al posto dell’attuale scalinata, che permetterebbe alle auto di proseguire dritto evitando il curvone e, al contempo, pedonalizzare tutta la parte della piazza antistante la chiesa. Quest’ultima è la soluzione che sembra prediligere padre Corallo. «Se potessimo trasformare quelle poche centinaia di metri quadrati in area verde e pedonale – conclude Corallo -, la piazza diventerebbe bellissima».