Piazza Manganelli chiusa al traffico, è polemica  Il consigliere Balsamo: «Bianco pensi ai commercianti»

«Vengono impiegate quattro unità della polizia municipale, otto vigili, a tempo pieno per tre pomeriggi. Tutto per controllare che in piazza Manganelli non passino le auto nel fine settimana di chiusura al traffico. E lì, nella piazza, non c’è nessuno. Solo i vigili». Ludovico Balsamo, consigliere comunale e presidente della commissione per le Attività produttive del Comune di Catania, parla di uno «schiaffo» ai commercianti. Perché per chiudere alle automobili quell’area di centro città – «vuota», lo sottolinea – «sono stati impiegati degli uomini delle forze dell’ordine, in un momento in cui chi vive e lavora in altre e più frequentate parti di Catania chiede maggiore sicurezza». L’interdizione di piazza Manganelli al traffico veicolare è la grande conquista dell’associazione civica Centrocontemporaneo ed è anche, in questi giorni, al centro delle attenzioni di Balsamo. Il quale, pur essendo parte della maggioranza di governo di Enzo Bianco, gli invierà domattina una nota ufficiale. «Non sono polemico, sono solo obiettivo, e sono il punto di riferimento dei negozianti catanesi, devo ascoltare le loro istanze», dice.

A dare origine alla discussione è stato il primo week-end del 2015 di pedonalizzazione di piazza Manganelli e di un tratto di via di Sangiuliano. «Si tratta di un punto particolare per i cittadini, perché da lì si svolta e ci sono circa un centinaio di posti auto. Chiudere tutto dà troppi problemi – spiega il consigliere – Mi hanno mandato una foto di venerdì sera in cui si vede che, a parte i vigili urbani, non c’è proprio nessuno. Alla chiusura al traffico si dovevano associare degli eventi che non ci sono stati, lì era tutto deserto». Gli attivisti di Centrocontemporaneo hanno ottenuto di recente che l’amministrazione istituzionalizzasse il loro esperimento, iniziato a ottobre del 2013. Un anno dopo una petizione con oltre mille firme aveva convinto il Comune etneo a concedere una Ztl nel quadrato di centro storico tra via Montesano, via San Michele, via Paternò, via Carcaci, largo Colosi e la già citata piazza Manganelli. Il successo degli ultimi mesi del 2014 aveva spinto l’amministrazione catanese a estendere l’autorizzazione – per un fine settimana al mese – anche nel nuovo anno. 

«Ma i commercianti si lamentano», aggiunge Ludovico Balsamo. Perché nel week-end appena trascorso, «piazza Manganelli era vuota, non c’entrano manco i membri dell’associazione, per dire». «Quella è un’arteria fondamentale – rincara la dose il presidente della commissione di riferimento – Se vogliamo procedere verso la pedonalizzazione dell’intero centro storico di Catania va benissimo, è un’iniziativa lodevole. Le cose, però, si devono fare con criterio: bisogna trovare modi alternativi di portarci la gente, pensare a navette che partano anche da altri punti della cittànon soltanto da piazza Carlo Alberto, organizzare eventi che convincano le persone ad andare a piedi o, comunque senz’auto». Il punto di riferimento, ça va sans dire, è il Lungomare liberato: «All’inizio le proteste dei titolari dei bar le ricordiamo tutti, no? Perché al lungomare non c’era niente da fare. Adesso è pieno di attività e non si lamenta più nessuno. Perché non può essere così anche in piazza Manganelli? L’amministrazione comunale deve chiarire la situazione», arringa il consigliere. Perché Enzo Bianco, a suo avviso, «dovrebbe avere più cura per i commercianti che, in questo momento, stanno subendo un danno economico dietro l’altro».

«I cittadini si devono abituare alle novità, è una questione culturale», replica Vanessa Viscogliosi, di Centrocontemporaneo, che proprio nella zona incriminata ha la sua attività commerciale. «Una piazza è bella in quanto piazza, non deve essere per forza piena perché se ne percepisca il valore – afferma – Sogno che lì ci si mettano gli anziani che leggono il giornale e non i parcheggiatori abusivi che chiedono cinque euro ai turisti». E aggiunge: «Un solo fine settimana è troppo poco per parlare di danno economico». Lei, come gli altri membri dell’associazione (che è fatta sia da titolari di attività commerciali sia da residenti), delle lamentele riferite da Balsamo avevano già avuto sentore: «Sappiamo che non tutti sono contenti, ma serve tempo perché i cambiamenti vengano accettati». Centrocontemporaneo «ha deciso di fare un investimento su questa città – sostiene – E se il Comune farà un passo indietro e ascolterà queste istanze sarà una grave sconfitta. Ci vuole coraggio per migliorare la città». Viscogliosi conferma, però, che non sono stati organizzati eventi: «Noi non siamo un eventificio, abbiamo deciso di farne quattro o cinque l’anno, però di buona qualità. Vorremmo che anche la politica capisse che il lato positivo di una chiusura al traffico non è solo trovare modi per intrattenere la gente, ma è un fatto più generale di vivibilità e lungimiranza. Il centro storico potrebbe diventare un gioiellino», conclude.


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