Perché i dipendenti della Regione siciliana sono sotto attacco

AD ESSERE PRESI DI MIRA SONO SOPRATTUTTO I DIRIGENTI. HANNO UN LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E REMUNERATIVO. E IN UNA SICILIA DOVE ANCHE IL POLITICO, ORMAI, E’ PRECARIO CIO’ LI RENDE INVISI ALLA GRANDE E SCOMPOSTA PLETORA DI SENZA ARTE NE’ PARTE CHE OGGI ‘INFESTANO’ LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE…

di Paolo Luparello 

I dipendenti della Regione siciliana sono sotto attacco, in particolare quelli con la qualifica di dirigente. Perché?

Perché sono una anomalia! Qualcuno direbbe che l’anomalia consiste nel loro numero e per le modalità con cui sono arrivati all’attuale status giuridico.

Io penso che sono una anomalia perché hanno un incarico spesso importante e di prestigio, tutto sommato ben retribuito (anche fino a 4 mila euro netti calcolati su dodici mensilità per un dirigente di struttura intermedia) e soprattutto a tempo indeterminato.

Si tratta di elementi che oggi fanno considerare un simile lavoratore un’anomalia. Un’anomalia che dà fastidio soprattutto alla politica regionale che vorrebbe anche questa categoria di lavoratori unita al resto delle decine di migliaia di questuanti che, a ogni scadenza di finanziaria, scendono in piazza e cercano l’intercessione del politico di turno per continuare il proprio precariato per un altro giro di giostra.

I politici regionali solo questo sanno fare. Del bene comune se ne fottono! L’unico bene che hanno in mente è il proprio e farebbero di tutto pur di garantirsi l’ennesima elezione.

Ma non c’è solo questo: c’è anche l’invidia! L’invidia di chi, spesso senza arte né parte, è arrivato ai vertici delle assemblee elettive, ma che oggi non può più contare sulle prebende di un tempo, mentre l’alta dirigenza regionale può contare su una continuità che ai politici oggi manca! E da lì si inventano riforme che non si comprende a quali piani si ispirino.

Da un lato vogliono tagliare i dirigenti regionali, e non solo, e dall’altro vogliono consolidare bacini di precariato. Oramai ogni politico vuole avere le mani libere per potersi portare al seguito il proprio “entourage” fatto di giovani e meno giovani professionisti, ma anche di segretarie, parrucchieri e autisti … nelle cui mani vogliono affidare la Pubblica Amministrazione!

Ma se anziché parlare di riforme costituzionali con le quali mirano a superare il bicameralismo perfetto si cimentassero con l’abrogazione di quegli articoli che prevedono l’accesso nella Pubblica Amministrazione per pubblico concorso e annessi e connessi: non ci farebbero più figura?

Purtroppo siamo nelle mani di politicanti da strapazzo che sconoscono i più elementari principi del buon senso!

E noi che facciamo? E chi ha studiato e ambisce ad andare a lavorare nella Pubblica Amministrazione che può fare?

Domandiamocelo, ma proviamo anche a darci una risposta!

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]