Sono stati trovati con la bava alla bocca e in preda a crisi convulsive. Per i due meticci non c'è stato nulla da fare. Attivista: «Cos'altro deve succedere perché il sindaco prenda provvedimenti concreti?», dice a MeridioNews
Pedara, morti due dei cani abbandonati in una villa Volontaria: «Sono stati avvelenati. Serve soluzione»
Non c’è pace per i cani che si trovano in una villa di via Aci Castello a Pedara. Nel tardo pomeriggio di ieri due giovani esemplari del branco di oltre venti animali sarebbero stati avvelenati e sono morti poco dopo. La questione, raccontata ieri da MeridioNews, è stata sollevata da Daniela Alì, attivista dell’associazione nazionale Team protezione randagi. La situazione andrebbe avanti da molti mesi.
Gli animali sono abbandonati, affamati e alcuni anche malati. Stando al racconto dell’attivista, la proprietaria non abiterebbe più in quella casa dove gli animali sono rimasti incustoditi. «Ieri sera, i passanti hanno trovato due cani in preda alle convulsioni e con la bava alla bocca – afferma Alì a MeridioNews – Questo fa pensare che siano stati avvelenati».
Da quanto sostenuto da Alì, un esemplare è stato portato in clinica dalla proprietaria, l’altro è morto sul posto. «Ieri si trovava lì – ricostruisce la volontaria – Ed è andata lei stessa dal veterinario. Purtroppo, però, non c’è stato niente da fare». Stando a quanto dichiarato dal dal sindaco di Pedara Alfio Cristaudo al nostro giornale, la situazione sarebbe comunque tenuta sotto controllo da parte dell’ente comunale e dalle autorità.
Tutto in attesa della riunione con l’azienda sanitaria provinciale che si dovrebbe tenere sabato pere trovare una soluzione al problema. In queste ore, in contatto con la proprietaria dei cani ci sono due volontarie dell’Enpa. «Sono state loro a sterilizzare sei cani – riporta Alì – Ma, adesso, la signora non fa più entrare nessuno nell’abitazione: ci ha perfino minacciato di denunce. Di quanto accaduto ieri, non abbiamo segnalato nulla al sindaco, visto che le nostre pec non hanno mai ricevuto risposte. Siamo sempre in attesa che facciano qualcosa di concreto, nella speranza che nel frattempo, non accadano altre cose del genere».