Cinque milioni di euro spesi per nulla, buttati al vento. Un’opera inaugurata nell’ottobre del 2012 – la bretella lunga oltre due chilometri che collega la strada provinciale 77 con la Sp 135, in direzione Catania – e adesso chiusa al traffico veicolare. Perché? La strada si sta sbriciolando, parte di essa sta scivolando verso valle. Da qui la decisione del sindaco Mauro Mangano di interdirne l’accesso attraverso una ordinanza datata giugno 2015 ma costantemente violata.
Specifici carotaggi, eseguiti tempo addietro, hanno appurato che il tratto necessita di immediati interventi di puntellatura. Si erano create delle crepe nella sede stradale, con gli uffici dell’ente comunale paternese prontamente intervenuti per chiudere le buche, immettendo solo altro asfalto. Adesso, però tutto è tornato come prima, con buchi larghi almeno 30-40 centimetri e profondi in alcuni tratti oltre 50 centimetri. Un campanello d’allarme per i funzionari dei Lavori pubblici del Comune di Paternò, i quali hanno avviato le opportune indagini per capire cosa stia succedendo.
La bretella è stata costruita su una vasta area composta principalmente da terreno argilloso. Dalle analisi condotte dai tecnici è emerso che in quel tratto di argilla ce ne sarebbe ancora dell’altra. Due le ipotesi al vaglio: o la zona non è stata bonificata del tutto, oppure si è formata di recente, subito dopo l’inaugurazione, una falda di dimensioni non certo piccole che starebbe minando giorno dopo giorno la solidità dell’arteria.
La strada è chiusa la transito dei mezzi, eppure ignoti hanno spostato le grosse pietre che gli operai degli uffici comunali avevano piazzato per impedire che le macchine proseguissero su quelle corsie. In pratica è stata formata una sorta di breccia che consentirebbe il passaggio di anche di mezzi più grandi di un’auto. Tuttavia chi transita in quella bretella sottovaluta il reale problema, dato che gli avvallamenti rendono pericoloso il transito veicolare.
Intanto il Comune di Paternò ha intrapreso una causa civile contro l’azienda che ha realizzato l’opera. Nelle prossime settimane si aprirà il processo attraverso il quale, dopo la nomina dei periti nominati dalla Corte, si scoprirà se il lavoro sia stato realizzato a regola d’arte oppure ci sia stata, nel corso o anche dopo la conclusione dei lavori, qualche anomalia. Il Comune paternese ha intenzione di chiedere un risarcimento danni pari a quasi un milione di euro.
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