Il segretario regionale del Pd ha parlato durante la direzione del partito a Palermo. Una riflessione che ha alternato commenti sul recente passato - con il risultato alle amministrative - e uno sguardo sul futuro, che vede i democratici alla ricerca di un candidato capace di contrastare il Movimento 5 stelle
Partito democratico, Raciti si tiene stretto i moderati «Abbiamo fatto strada insieme. Le comunali? Vinte»
«Se io dovessi trovare un nome a questa crisi, la chiamerei crisi di crescita, perché abbiamo davanti un passaggio nel quale si deciderà se la Sicilia va avanti dando un contributo al consolidamento di una prospettiva nazionale o metterà la marcia indietro». A parlare è Fausto Raciti, segretario regionale del Partito democratico, nella relazione introduttiva della direzione regionale. Un’assise convocata per l’analisi del voto delle scorse amministrative, il cui bilancio secondo Raciti è «largamente positivo».
Raciti parla alla sua platea, sottolineando che la squadra presentata agli elettori «ha vinto nella maggior parte dei Comuni, ottenendo, al di la’ di ogni più rosea aspettativa, un successo pieno». Secondo il segretario Dem, «le elezioni palermitane hanno messo in luce il tentativo di costruire una proposta politica attorno a Leoluca Orlando inedita, sia sul piano regionale che su quello nazionale, con una coalizione eterogenea». I dati politici maggiormente rilevanti sono due. «La sconfitta del tentativo di rimettere in piedi un sistema di potere che appartiene al passato, e il significativo ridimensionamento del consenso attorno al Movimento Cinque Stelle».
A proposito delle sfide che aspettano la politica in vista delle regionali del prossimo autunno, Raciti non ha mai pronunciato il cognome della seconda carica dello Stato, Pietro Grasso. «Non farò nomi – ha detto -. Non è il mio stile e non è opportuno rispetto alle riflessioni da fare oggi. Ma registro un dibattito già molto proteso al superamento della stagione che stiamo vivendo. Ho letto decine di endorsment, comunicati, attestazioni di stima. Io credo che questo non ci esima dall’assunzione piena di una responsabilità nei confronti della Sicilia e dei potenziali alleati, partendo dai moderati con cui abbiamo già fatto un pezzo di strada insieme».