Tra pochi giorni, durante la prossima settimana, sarà effettuata la caratterizzazione del terreno del parco Monte Po interessata quattro mesi fa da un vasto incendio di materiale di vario genere, soprattutto copertoni. Al momento sono in corso i primi lavori per eliminare gli pneumatici bruciati, le cui esalazioni dal mese di luglio rappresentano un grande fastidio per i residenti della zona. «Prima abbiamo effettuato degli interventi tampone – spiega Orazio Serrano, presidente della V municipalità – Da tre giorni si sta scavando per togliere il materiale».
I tempi lunghi, oltre alle esigenze organizzative, dipendono dal sequestro di una porzione dell’area disposta dalla procura della Repubblica. Nel settembre 2012, infatti, le indagini dei magistrati avevano portato all’arresto di sette persone per reato ambientale e al sequestro di diversi mezzi. «Stanno scavando a una profondità di circa cinque-sei metri per rimuovere il materiale e buttare acqua», specifica Serrano. L’intervento è coordinato dal Comune in collaborazione con vigili del fuoco e servizio antincendio boschivo. «L’aria è irrespirabile. Ho fatto un sopralluogo e l’odore è talmente forte da scatenare forti mal di testa». Una situazione tanto preoccupante da essere ribattezzata «terra dei fuochi catanese». Rimossa la porzione di terreno, spiegano gli esperti al lavoro, sarà possibile effettuare la caratterizzazione. Una volta ricevuti i risultati delle analisi, si potrà procedere con la bonifica vera e propria e la messa in sicurezza definitiva dell’area.
Ma potrebbe trattarsi della classica tela di Penelope. I 28 ettari di parco comunale continuano a essere uno spazio libero per quanti scaricano indisturbati materiale di risulta, sostanze pericolose e perfino auto. «Abbiamo segnalato un’altra discarica dall’ingresso di via Pavarotti – afferma il presidente della municipalità – È un fenomeno incontrollabile», ammette. E questa volta, tra i rifiuti, farebbe capolino dell’eternit. Un residente, inoltre, conferma una testimonianza già raccolta da CTzen a luglio. «Puntualmente, quasi ogni giorno, qualcuno porta delle auto. Nella notte gli viene dato fuoco, vediamo le fiamme, e al mattino un carro attrezzi privato porta via le carcasse. Un circolo vizioso». «I cittadini devono collaborare – afferma con forza Orazio Serrano – Non si tratta di scaricamenti occasionali, sono arrivati un paio di camion, c’è stato sicuramente un via vai». Ma il residente ribatte con altrettanto vigore: «Il parco è un’area dove è possibile scaricare a cielo aperto».
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