La delibera ha cominciato il suo iter a pochi mesi dall'insediamento dell'amministrazione Bianco. Fortemente voluta dalla commissione alla Nettezza urbana, è stata messa nei punti all'ordine del giorno del Consiglio che si è sciolto sempre prima di valutarla per mancanza del numero minino dei presenti. Leggi i dettagli
Parchi, pronto regolamento per affidarli a cittadini «Aree in preda all’abbandono e alla desolazione»
Ripopolamento, pulizia e creazione di un legame con i catanesi. Sono questi gli obiettivi del Regolamento per l’affidamento del Verde urbano ai cittadini arrivato al vaglio del Consiglio comunale ormai da diverse sedute ma orfano di un voto per il continuo scioglimento delle riunioni per mancanza del numero legale. La delibera, pronta da anni, ha incassato i pareri tecnici e contabili favorevoli solo lo scorso mese di ottobre. «Gli uffici sono lenti, molte iniziative meritevoli di tanti colleghi sono ammassate nei cassetti del Comune e non vedranno mai la luce», afferma uno degli ideatori dell’atto, il consigliere di opposizione Sebastiano Anastasi. «È uno strumento concreto, ci auguriamo venga presto adottato», aggiunge il presidente della commissione alla Nettezza urbana, Michele Failla. MeridioNews svela, in anteprima, i dettagli del documento.
L’amministrazione, tramite una convenzione di affidamento senza scopo di lucro, può assegnare ad associazioni, comitati, circoli, condomini, scuole, parrocchie, onlus, privati cittadini e operatori commerciali la cura di parchi, slarghi, piazze, rotatorie e aiuole di proprietà comunale. Gli interventi di cui si devono occupare gli assegnatari prevedono una manutenzione ordinaria: pulizia delle aiuole, scerbamento e potatura di siepi e cespugli. In più, chi volesse, può richiedere l’autorizzazione per occuparsi anche di attività opzionali come zappatura, concimazione, posa dei bulbi di piante, semina e irrigazione manuale. La convenzione è valida fino a cinque anni e può essere rinnovata una volta sola per un massimo di tre. In quell’arco di tempo, chi si è aggiudicato un’area può organizzarvi attività di babyclub, teatro, ballo, musica, cinema, esposizioni artigianali e mercatini bioalimentari.
Le aree individuate dalla commissione consiliare alla Nettezza urbana sono i parchi Amico di via Concetto Marchesi, degli Agrumi di viale Da Verrazzano, Villaggio Dusmet di via Altavilla, Falcone di viale Raffaello Sanzio, Fenoglietti di via Aurora, Gandhi di via Santa Sofia, Gemmellaro di corso Indipendenza, Gioeni, Librino di viale San Teodoro, Lizzio di viale Montenegro. E ancora, i parchi Madre Teresa di Calcutta di via Eleonora D’Angiò, Peter Pan a San Giorgio, Pigno nell’omonima via, Spina di via Condorelli, degli Ulivi di via Santa Rosa Da Lima, Vulcania in piazza Aldo Moro e Zammataro di via Fattori. «Parlando con le persone e le Municipalità siamo riusciti a capire che ci sono anche piazze o slarghi in cui i catanesi si incontrano e passano del tempo e, anch’essi, potranno essere segnalati e richiesti», aggiunge Failla. «Il più grave male che affligge tutti questi posti è la desolazione. Poiché tutti gli altri strumenti non sono serviti, magari se la gente si affeziona a queste aree e le popola, esse potranno rivivere», sottolinea Anastasi.
Il Regolamento per l’affidamento del Verde urbano ai cittadini ha cominciato il suo iter a pochi mesi dall’insediamento dell’amministrazione di Enzo Bianco a Palazzo degli elefanti. Cioè quando il consigliere Anastasi propone al Comune di attivare la cosiddetta Consulta sui giardini pubblici, coinvolgendo i cittadini per porre un freno allo stato di degrado dei parchi comunali delle periferie. «Dopo mesi di attesa per una risposta, ho deciso di rivolgermi alla seconda commissione consiliare e lì è nato il progetto del Regolamento per l’affidamento del Verde urbano», racconta Anastasi. «C’è voluto solo un anno per fare la ricognizione di tutte le aree papabili», sottolinea Failla. Il quale aggiunge: «I vari sopralluoghi ci hanno mostrato situazioni di abbandono, vandalismo, degrado e deficit di manutenzione». Stati che sono tali ancora oggi, a distanza di anni dalle verifiche dei consiglieri impegnati nel progetto e che vedono una possibilità di riqualificazione.