Parcheggio Europa: «Pronti a ripartire con i lavori»

«Nessun centro commerciale, nessuna speculazione, nessuna volontà di deturpamento, ma al contrario la realizzazione di un’opera importantissima per la città per la cui realizzazione è sempre stato rispettato il bando di gara. Piazza Europa non solo sarà presto restituita alla città, ma sarà ancora più bella di prima». Queste le parole di Lorena Virlinzi, amministratore delegato della Parcheggio Europa Spa, lo scorso martedì durante una conferenza stampa organizzata alla Camera di commercio. Lo scopo della conferenza, dopo la sentenza di assoluzione, è stato – come si legge sul comunicato – quello di «parlare alla città per fare chiarezza su una delle opere considerate “strategiche” per lo sviluppo di Catania». La vicenda del parcheggio Europa, in effetti è lunga e complessa.

 

Il progetto in project financing fa parte del piano per 11 parcheggi realizzato dal Comune di Catania nel 2001 e portato avanti dall’ufficio speciale per l’emergenza del traffico, il cui direttore era Tuccio D’Urso. Il 3 maggio del 2005 la concessione relativa alla progettazione definitiva è aggiudicata alla Parcheggio Europa Spa le cui quote societarie sono così distribuite: Evirfin Spa (società di Ennio Virlinzi e figli) – 32,83%; CISA Spa (soc. che fa capo a Mario Ciancio) – 26,55%; Italservizi Srl (gruppo Di Martino Trasporti) – 20%; HO.VE Srl (ing. Luca Venora) – 10,25%; AMF Srl (ing. Andrea Maccarrone) – 10,25%; Repin Srl (società di costruzioni) – 0,07%; Fincos Srl (società di costruzioni) – 0,07%.

 

Nel 2007, però, a circa il 50% del completamento dei lavori, a seguito di numerosissime richieste di chiarimenti e polemiche diffuse, il progetto è stato bloccato dalla magistratura e il cantiere messo sotto sequestro. L’accusa è di presunte irregolarità nella assegnazione degli appalti e 8 persone tra i quali l’ex sindaco Umberto Scapagnini, l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione e gli imprenditori Mimmo e Sebastiano Costanzo ed Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi, sono stati indagati per abuso d’ufficio aggravato e continuato in concorso. Lo scorso 30 marzo una sentenza del tribunale penale di Catania ha assolto tutti «perché il fatto non sussiste».

 

Il nodo tanto contestato riguarda la finalità dell’opera: è previsto o no un centro commerciale sopraelevato? È lecito modificare la convenzione dopo la firma? E il deturpamento di quella che veniva considerata la piazza elegante di Catania? Come può un parcheggio nato per snellire il traffico in città ospitare dei negozi rischiando di creare l’effetto opposto cioè attrarre ancora più auto in centro? A questi dubbi Lorena Virlinzi ha così risposto: «Sono tutte falsità, strumentalizzazioni fini a se stesse. Non si è mai parlato di un centro commerciale sopraelevato, ma solo di 8 botteghe interrate che occupano non più del 15% del totale, come da convenzione. Inoltre non c’è nessuna volontà di stravolgere la piazza, ma solo quella di renderla più funzionale e bella di prima».

 

La convenzione, in realtà, è stata modificata dopo la firma. L’opzione dei negozi al primo piano sotto terra è subentrata a quella per la gestione di 600 posti auto nei pressi del parcheggio stesso, stalli che però sarebbero dovuti essere sottratti alla società Sostare. Per non dispiacere nessuno, quindi, sarebbe stato chiesto alla Parcheggio Europa Spa di accettare il cambio di modalità di riequilibrio economico finanziario del progetto in progect financing. Una modifica che ha fatto molto discutere perché firmata davanti ad un notaio dall’ingegnere Tuccio D’Urso nella sua qualifica di direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico e la sicurezza sismica. A quanto pare, però, secondo la magistratura, dato che, come ha detto Lorena Virlinzi «l’opzione delle botteghe era già presente nella convenzione», il cambio si poteva fare.

 

La magistratura dopo tre anni ha deciso e adesso ci sono 90 giorni a disposizione per depositare la sentenza e 45 giorni dalla notifica del provvedimento per ricorrere in appello per i Pubblici ministeri. Trascorso tale periodo potranno riprendere i lavori per il completamento del parcheggio Europa. Dovrebbero durare per circa un anno (ottobre 2011-ottobre 2012) e si dovrebbe trattare di una struttura su due livelli interrati estesi per 8.500 mq circa, 397 saranno i posti auto e 1.400 metri quadri della superficie saranno adibiti a negozi. I lavori interesseranno anche la piazza di fronte, piazza Sciascia in cui, proprio a ridosso della costa, verrà creato un grande piedistallo di cemento alto quasi 4 metri in cui verrà posizionata la stele con la madonnina che prima era accanto alla rocca di piazza Europa. Si tratta di uno spazio demaniale su cui vige la tutela storica delle lave, ma per la Soprintendenza può essere edificato.

 

Infine, la convenzione stipulata col Comune di Catania prevedeva una spesa di 8 milioni di euro, ma a distanza di 3 anni la società appaltatrice ha inviato una lettera al sindaco per trovare una soluzione condivisa per «riportare l’intera operazione all’equilibrio economico-finanziario che, al momento, risulta essere compromesso» come annuncia l’amministratore delegato. L’accordo non è ancora stato preso, ma è quasi certo che per recuperare il danno subito, «la metà dei posti auto verrà venduta a cittadini residenti» ha detto Virlinzi.

 


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