In un’intervista al Corriere dello Sport, il patron rosanero afferma che la svolta societaria è vicina e avverrà nel prossimo mese. Poi difende i tifosi in un comunicato: «Posso viaggiare per Palermo senza protezione, si tratta di una città civile»
Palermo, vicina la cessione della società? Zamparini: «A marzo vendo agli americani»
La svolta, questa volta, potrebbe essere davvero vicina. Dopo i tanti proclami di cessione andati a vuoto nei mesi scorsi, nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport il presidente Maurizio Zamparini annuncia che la vendita della società sarebbe a un passo: «Il calcio è cambiato, i tempi sono cambiati, la crisi economica continua a mordere. Viviamo in uno stato di guerra. A me sembra di essere in Libano quando la gente attraversava la strada sotto il tiro dei cecchini. Entro la fine di marzo cederò la società a un fondo d’investimento americano». Dunque, secondo quanto affermato dal patron friulano, niente più cinesi: «I cinesi dovevano farsi vivi dopo il loro Capodanno, caduto il 28 gennaio. Non li ho più sentiti». Attaccato sui social, Zamparini è diventato il bersaglio preferito dei tifosi rosanero: «Eppure, quando vado a Palermo, incontro gente che mi vuol bene e mi ringrazia per ciò che ho fatto».
Lo stesso presidente, però, tramite un comunicato difende l’immagine dei tifosi che rischia di essere uscita distorta dall’intervista, nella quale si legge che due auto della polizia sono presenti allo stadio per difendere l’unico bersaglio della tifoseria: «Sono molto dispiaciuto per le affermazioni di Jacobelli sul Corriere dello Sport di oggi riguardanti la mia sicurezza. Infatti da sempre ed anche oggi io posso viaggiare per Palermo senza nessuna protezione poiché Palermo è una città civile». La nota amara di Zamparini continua: «Un conto è la contestazione sportiva che io accetto – si legge sul sito ufficiale –, un conto è dare una immagine distorta della città e dei Palermitani. Posso affermare che Palermo è una città di grande cultura, ospitale, con la gente cordiale, con una tifoseria che in tutti questi anni mai ha fatto episodi di violenza né dentro né fuori lo stadio. Una tifoseria che ho descritto in maniera positiva ai nuovi investitori con cui sto trattando per la cessione della Società».
Nel frattempo la squadra è sempre invischiata in piena zona retrocessione, ma anche qui Zamparini non si dà per vinto, affermando che la salvezza è ancora possibile: «Cominciamo dalla fine – si legge sul Corriere dello Sport –. Io non ho mai perso la speranza della salvezza. Il pareggio di Napoli e la vittoria sul Crotone alimentano questa speranza e non è un caso che, ad incarnarla, sia Nestorovski». Tra i tifosi c’è chi lo accusa di avere venduto i pezzi pregiati senza poi aver riutilizzato il ricavato per rinforzare la squadra a dovere: «Nei miei quindici anni ho speso per il Palermo 100 milioni di euro e le cessioni si sono rese necessarie perché imposte dalle ragioni di bilancio, sulle quali non è ammessa l’ignoranza». Tra le caratteristiche di Zamparini, anche quella di dare consigli di formazione, più o meno ascoltati, agli allenatori: «Io non sono un impiccione. Io sono uno che sa di calcio e dà consigli. Quando la squadra perde, io divento matto. Un presidente serve solo a metterci i soldi e stop? Io amo avere un contatto giornaliero con il mio tecnico, cosa che faccio con Lopez e non accadeva con De Zerbi».
Intanto a parlare con il quotidiano sportivo è anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: perfino il primo cittadino del capoluogo siciliano spinge per una cessione della società: «Il mio ruolo mi impone di seguire le vicende della squadra, che, peraltro, si chiama Unione Sportiva Città di Palermo, senza compiere interferenze, rispettando i ruoli, intervenendo solo in caso di emergenza». Lo stesso Orlando svela un retroscena: «Sa che cosa mi ha detto un ragazzino, incrociandomi a una manifestazione sportiva? “Sindaco, compralo tu il Palermo!”. Ma il Comune di Palermo non può certo rilevare il Palermo…». La soluzione, dunque, resta quella di un imprenditore o di un fondo che rilevi la società facendosi carico di oneri e onori di ciò che questo comporta: «E allora: cinesi, americani, arabi o anche lapponi che siano gli aspiranti acquirenti della società, va bene tutto. Purché siano credibili, seri, autorevoli. L’ho già detto a Zamparini: da parte del sindaco c’è la massima disponibilità a incontrare chi voglia entrare nel Palermo. L’importante è dire le cose come stanno».