Corsi e ricorsi storici spesso nel calcio si susseguono. Capita continuamente e un po’ ovunque e anche il Palermo non può sottrarsi a questa serie di situazioni. Dalle lacrime dell’Olimpico, dove il suo Palermo perse la finale di Coppa Italia contro l’Inter il 29 maggio del 2011 con il momento probabilmente più alto del club rosanero, a uno dei momenti più complicati della società di viale del Fante con la crisi societaria che ha pesantemente condizionato la stagione dei siciliani. Ciò che è ormai certo è che Delio Rossi, tecnico classe 1960 nativo di Rimini, in queste ore sta trovando l’accordo con il suo conterraneo Rino Foschi, presidente cesenate del Palermo. Sostanzialmente manca soltanto l’ufficialità, ma sarà dunque il romagnolo, uno dei tecnici più amati dai tifosi rosanero insieme a Guidolin e a Corini, il sostituto di Roberto Stellone, esonerato all’indomani del deludente pareggio interno contro il Padova.
Otto anni dopo dunque Rossi tornerà a Palermo, una delle piazze dove ha lasciato un ottimo ricordo. Il tecnico è però ancora sotto contratto con il Levski Sofia: quella con la squadra bulgara è stata la sua ultima esperienza da allenatore con un contratto biennale firmato nel 2017 e un esonero arrivato lo scorso luglio. Dovrà dunque rescindere il contratto con il Levski prima di trovare l’accordo con il club di viale del Fante. Il presidente Foschi lo avrebbe comunque già convinto a firmare un contratto fino al prossimo giugno con opzione per il prossimo anno in caso di promozione in serie A e stasera l’allenatore arriverà in città con un volo proveniente da Roma. Per Delio Rossi sarà la terza esperienza alla guida del Palermo: la prima volta subentrò nel 2009 a Walter Zenga, mentre nel 2010/11 fu esonerato dopo lo 0-7 interno contro l’Udinese, tornando dopo la parentesi Cosmi e pareggiando alla prima gara per 2-2 contro il Cesena.
Statisticamente Delio Rossi è stato l’allenatore più vincente nella storia del club rosanero: nel 2009/10 (subentrato a Zenga) chiuse il campionato al quinto posto a quota 65 punti, con 18 vittorie, a due lunghezze dalla Sampdoria che centrò la qualificazione in Champions League. Successivamente porta i rosanero alla finale di Coppa Italia persa poi per 3-1 contro l’Inter all’Olimpico di Roma. Resta sicuramente scolpita in maniera indelebile l’immagine delle sue lacrime davanti ai 40mila tifosi che assiepavano l’intera Curva sud e parte delle tribune dell’Olimpico. Lacrime che coincisero con il suo addio ai siciliani. Delio Rossi ha sempre conservato un ottimo ricordo delle squadre allenate in passato. Ha al suo attivo tre promozioni dalla serie B alla serie A con Salernitana, Lecce (ai danni del Palermo nel 2002/03), e Bologna (nel 2015 da subentrante a Diego Lopez): con i felsinei conquistò la serie A ai play off. In carriera ha guidato anche Foggia, Pescara, Genoa, Atalanta, Lazio, Fiorentina e Sampdoria.
Un cambio alla guida tecnica, questo, che ricorda quello dello scorso anno: anche nella passata stagione, infatti, il cambio in panchina con Stellone chiamato al posto di Tedino arrivò a quattro giornate dalla fine della regular season. Mister Rossi avrà dunque dodici punti a disposizione per garantire ai rosa uno dei due posti che significano promozione diretta in serie A. In caso contrario i rosa dovranno passare dalla lotteria dei play off. Domani intanto in casa Palermo si torna a parlare: dopo il silenzio successivo alla gara contro il Padova, infatti, il presidente Foschi incontrerà domani pomeriggio i giornalisti presso la sala stampa del Tenente Onorato di Boccadifalco. E chissà che con Foschi non ci sia anche il nuovo allenatore rosanero.
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