Palermo, morire a 18 anni per un banale ascesso non curato. Con due ospedali pubblici della città che…

ORMAI NON ANDARE DAL DENTISTA PER MANCANZA DI SOLDI E’ NORMALE. “LO VUOLE L’EUROPA”, POTREMMO DIRE. PERO’, NELLA MORTE DI GAETANA PRIOLA, C’E’ ANCHE DA APPROFONDIRE IL RUOLO GIOCATO DA DUE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE

Morire perché si è poveri. Morire perché non si sono più i soldi per andare dal dentista. Morire perché una banale infezione ai denti, non curata, si trasforma in un’infezione seria che colpisce i polmoni. Un’infezione che, però, i medici di due ospedali pubblici di Palermo non sono riusciti a curare. Così è morta Gaetana Priola, 18 anni, palermitana del quartiere Zen.

E’ morta perché non aveva i soldi per andare dal dentista. Del resto, tra Imu, Irpef, Ires, Irap, tares e chi più ne ha più ne mette non restano i soldi per arrivare alla fine del mese. Figuriamoci se ci sono i soldi per il dentista. Del resto, non siamo nella grande Unione europea dio Mario Monti  dello spread? Prodi non ci dice che, senza l’euro, sarebbe andata peggio?

Peggio di com’è finita a Gaetana Priola, però, non poteva andare. Le cronache raccontano che la giovane non aveva i soldi per andare dal dentista. Così l’ascesso si è aggravato. Ed è finita all’Ospedale “Bucchieri La Ferla”, naturalmente a Palermo.

Recita il comunicato dell’Ospedale ‘Bucchieri La Ferla’ che noi leggiamo sul Corriere della sera.it: “La paziente è arrivata al nostro Pronto soccorso il 19 gennaio scorso alle 23.12 per sospetto ascesso dentario. Dopo due ore circa, dopo la terapia, essendo diminuito il dolore, la donna è stata dimessa per essere inviata per competenza presso l’Odontoiatria del Policlinico di Palermo, e non è più pervenuta alla nostra osservazione”.

Insomma, la ‘patata bollente’ è stata passata al Policlinico. Non c’è da stupirsi. Quello che ora leggerete non lo dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e nemmeno l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Ve lo diciamo noi: dovete sapere che a Palermo – parliamo della città nella quale viviamo e non conosciamo la situazione di altri città siciliane – ci sono Pronto soccorso senza annessi reparti di ortopedia, nefrologia e via continuando con altre discipline.

Naturale che, in assenza di reparti, i cittadini-pazienti vengano ‘palleggiati’ da un ospedale all’altro. Domanda: ma i cittadini siciliani non pagano le tasse per avere i Pronto soccorso con tutti i reparti pronti a intervenire per le consulenze? La sanità siciliana non costa, forse, 9 miliardi di euro all’anno? E con 9 miliardi di euro si lascia un Pronto soccorso di una città come Palermo senza i “reparti necessari alle cure”?

La diciottenne non è finita al Policlinico, ma all’Ospedale ‘Civico’, sempre di Palermo. L’Ansa riferisce che Gaetana Priola è “arrivata in condizioni serie” al ‘Civico’ di Palermo. Dove è stata “ricoverata in seconda rianimazione” e dove le è stata diagnosticata una fascite, “infezione grave che, partendo dalla bocca, si era già diffusa fino ai polmoni”.
“I medici hanno fatto di tutto per salvarla – dicono al ‘Civico’ – ma le condizioni critiche si sono ulteriormente aggravate e la scorsa settimana è deceduta”.

Due considerazioni.

Prima considerazione: la povertà c’entra di sicuro. Oggi, grazie alla povertà regalataci da questa demenziale e truffaldina Unione europea fatta di spread e di austerità, un sacco di gente non ha i soldi per andare dal dentista.

Seconda considerazione: la ricostruzione dei fatti non tiene. In questa storia c’è un ‘buco’ che andrebbe colmato. Che, grosso modo, va dalla dimissione della ragazza dall’Ospedale ‘Bucchieri La Ferla’ fino al nuovo ricovero. Forse bisognerebbe capire cosa è successo tra questi due momenti. Anche per capire come funzionano gli ospedali pubblici a Palermo.


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