Palermo, l’ex Daniele Di Donato ottimista «Rosa vincenti, ma attenti al Cittadella»

«Sarà una partita difficile, Cittadella è un campo ostico e la squadra non è più una sorpresa come qualche anno fa, ma una realtà importante della categoria». Non usa giri di parole Daniele Di Donato, doppio ex indimenticato che ha vestito per quattro anni la maglia del Palermo ottenendo due promozioni, dalla C1 alla serie A. In Veneto, invece, l’ex calciatore ha chiuso la carriera: «Stanno facendo bene da diversi anni e sarà una partita difficile. Il Palermo però ha una squadra forte e con un certo blasone, bisognerà andare a Cittadella per fare punti». Le due squadre arrivano all’appuntamento di questo pomeriggio da due momenti assolutamente diversi: i rosa hanno battuto 3-0 l’Ascoli mentre gli amaranto ne hanno presi quattro dal Verona: «Cittadella è un ambiente talmente sereno che non dovrebbe influire. Perdere sul campo del Verona, una delle candidate alla promozione, ci può stare. Anche perché il Verona sta venendo su nuovamente dopo alcuni problemi».

I siciliani sono sempre in vetta alla classifica, inseguiti dal Brescia e da altre candidate alla promozione: «Il Palermo – prosegue l’ex centrocampista – sta facendo un grandissimo campionato. Ha una squadra forte e quando non può vincere riesce ad accontentarsi del pareggio. Anche il punto è sempre importante. Stellone sta facendo un grandissimo lavoro perché si è parlato molto degli sviluppi societari, ma lui ha saputo ovattare la squadra e i risultati si stanno vedendo». Altro aspetto che Di Donato ha già vissuto sulla propria pelle è quello del cambio di proprietà. Lui infatti si trovava già in rosanero quando Zamparini rilevò il Palermo da Sensi. «Può dare un’iniezione di fiducia: ci sono diversi calciatori in scadenza e tutto ciò dà degli stimoli in più anche in ottica prolungamento. Il Palermo vorrà vincere il campionato e anche chi è in scadenza può vedere un futuro più roseo».

Di Donato è sempre rimasto molto legato a Palermo, motivo per il quale spesso torna in città: «Ho tantissimi ricordi di Palermo, ma quelli che mi porto dentro sono soprattutto le due promozioni. Lì è nata mia figlia, poi anche mia moglie è di Palermo quindi il rapporto è consolidato». E proprio le due promozioni ottenute e l’attaccamento alla maglia lo hanno reso uno dei calciatori più amati dal pubblico negli anni in cui ha indossato il rosanero. Il centrocampista individua anche due caratteristiche fondamentali che una squadra deve avere per arrivare fino in fondo. «Bisogna avere una società importante alle spalle e poi un buon gruppo di giocatori che, inoltre, sia unito anche nel raggiungimento di un obiettivo comune». Dei suoi anni palermitani, però, l’ex calciatore non sente più nessuno: «No, sinceramente non è più capitato. I rapporti poi, col passare degli anni, si perdono un po’. L’anno scorso ho ribeccato Zauli, però è inutile girarci intorno, si perdono un po’ i contatti».

Rispetto ai suoi anni in rosanero, una cosa che salta subito all’occhio è lo stadio vuoto e le poche presenze sugli spalti. Anche qui, però, Di Donato analizza le motivazioni che hanno portato i tifosi a distaccarsi: «Le vicissitudini societarie hanno influito molto e i tifosi non si sono più rispecchiati nella società. Prima c’era molta euforia: tifosi, società e squadra eravamo un blocco unico. Tutto era più trasparente. Penso che con la nuova società possa creare una ventata di entusiasmo. La gente era stanca di queste pseudo trattative con arabi, cinesi o altro. Questo cambio di proprietà può giovare soprattutto ai tifosi». Infine, ecco il pronostico dell’ex centrocampista: «Prevedo sicuramente una vittoria del Palermo. Per quanto riguarda il piazzamento in campionato – conclude Di Donato – sarebbe però meglio parlarne più avanti».

Luca Di Noto

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