Palermo, le ‘pulci’ ai conti del Comune

Il Consiglio comunale di Palermo, ha approvato in questi giorni, con circa 10 mesi di ritardo, il bilancio di previsione del 2012. Il ritardo non è dovuto a responsabilità dell’assemblea di Sala delle Lapidi che si è insediata qualche mese fa, ma alla passata amministrazione comunale, retta da Diego Cammarata, che ha ridotto i conti del Comune del capoluogo siciliano ad un ‘colabrodo’.

Si tratta di un bilancio emergenziale che giunge a fine anno, ed a somme per lo più già spese per dodicesimi (con conseguente difficoltà di modificarlo).

“Tra gli elementi di criticità, che dovranno essere eliminati dalla nuova Amministrazione – dice Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale – vi è indubbiamente la voce relativa ai debiti fuori bilancio (più di 30 milioni di euro), fenomeno che la giunta Cammarata non è stata in grado di arginare. O, ancora, la spesa relativa ai fitti passivi (circa 16 milioni di euro, in relazione ai quali l’Amministrazione ha già dato una chiara indicazione di drastica riduzione)”.

Poi c’è la pressione fiscale, che rimane elevatissima, aggravata dalla circostanza che aliquote di tributi locali come l’Imu, sono devolute allo Stato (circa 50 milioni di euro) in virtù di una legge nazionale. “Una legge a mio avviso incostituzionale”, precisa ancora Nadia Spalletta, che nella vita fa l’avvocato.

La nuova Amministrazione, con il prossimo bilancio, dovrà regolamentare il rapporto – oggi impari – tra costi dei servizi a domanda individuale (asili, impianti sportivi, musei, mercati e altro ancora), e relative entrate che, a causa delle scelte antieconomiche del precedente governo cittadino, hanno registrato percentuali di copertura delle spese davvero irrisorie.

“Per esempio, inverosimilmente – dice sempre Nadia Spalletta – da tutti i beni culturali di Palermo si prevede il ricavo di un’entrata di 176 mila euro, ed una spesa di circa 3 milioni di euro, quando invece musei e spazi espositivi potrebbero e dovranno rappresentare per il futuro un’entrata importante per il Comune”.

Si dovrà intervenire sul rapporto tra i costi degli impianti sportivi (circa 5 milioni di euro) e le relative entrate di sole 600 mila euro, con scelte gestionali che garantiscano la qualità, ma anche l’economicità dei servizi.

Incide sicuramente sulle attività comunali il minor gettito relativo a trasferimenti da parte dello Stato, che dal 2010 ha ridotto di circa 100 milioni i suoi contributi a favore del Comune, e i cui effetti negativi si vedranno ancora di più quando nei prossimi anni dovrà essere approvato il bilancio consolidato, cioè formato unitariamente dal bilancio del Comune e dal bilancio delle aziende che fanno capo allo stesso Comune.

“Sulle aziende e sulla loro formula gestionale e sulla riorganizzazione dei servizi – aggiunge la vice presidente del Consiglio comunale – dovrà aprirsi in tempi brevi un dibattito ed un confronto che, partendo dagli obiettivi e dai piani industriali delle diverse società, consenta il contenimento della spesa ed il raggiungimento di obiettivi di qualità”.

“Ritengo utili gli investimenti in settori nevralgici, quali quello delle opere pubbliche, della scuola e della cultura, che la manovra di bilancio di circa 30 milioni di euro, proposta dalla giunta Orlando, consentirà – conclude Nadia Spalletta – e anche da taluni emendamenti proposti dall’intero gruppo delle consigliere di Italia dei Valori e da me, approvati dal Consiglio, relativi all’istituzione e all’impinguamento di capitoli di spesa rivolti alle donne vittime di violenza”.

 


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