Palermo, laurea honoris causa a Zonin «Il mio mestiere è il più bello del mondo»

«Cuore e ragione camminano insieme nel mio lavoro, perché il vino è soprattutto passione e, dunque, i sentimenti sono una componente indispensabile per chi fa questo mestiere. Il più bello del mondo, come amo ripetere ai miei tre figli Domenico, Francesco e Michele». Gianni Zonin, cavaliere della Repubblica e primo produttore di vino in Italia, da oggi è anche laureato honoris causa dell’Università di Palermo in Imprenditorialità e qualità del sistema agro-alimentare.

«La nostra storia viticola – ha raccontato nella sua Lectio magistralis l’imprenditore – inizia nel 1821, alcune generazioni fa: il nonno del mio bisnonno Giovanni Battista faceva il viticoltore a Gambellara, piccolo centro agricolo del vicentino, il luogo delle nostre radici che, ancora oggi, è la nostra casa madre, cuore e cervello di una realtà familiare italiana presente con diverse tenute in Italia e negli Usa in Virginia».

Molte le ragioni che hanno portato  il Consiglio di dipartimento a conferire la laurea all’imprenditore veneto. «I vigneti Zonin sono realizzati e gestiti con l’obiettivo di ottimizzare le sinergie tra tradizione e modernità – si legge tra le motivazioni – valorizzando l’innovazione e investendo nella viticoltura ecosostenibile». Oggi la casa vinicola Zonin dà lavoro ad oltre 800 dipendenti, dispone di un team di esperti tra agronomi ed enologi e ha un fatturato che nel 2013 ha superato i 150 milioni di euro. Un imprenditore che ha scommesso e valorizzato anche le specificità della Sicilia, investendo sul nero d’avola. 

«Le tenute di Casa Zonin – si legge ancora – rappresentano modelli di efficienza agronomica ed enologica e sono gestiti per essere presidi di civiltà rurale, di rilievo architettonico e paesaggistico, perfettamente integrate con il territorio e atte a preservarlo. Gianni Zonin ha contribuito in maniera significativa all’affermazione della viticoltura e della enologia italiana e ha saputo promuovere e mettere a sistema gli aspetti fondamentali per il progresso di un comparto produttivo e, cioè, la cultura, la governance, l’internazionalizzazione, la tradizione, la modernità e l’innovazione». 

Il profilo professionale di Gianni Zonin è caratterizzato da due precisi direttrici: il settore vinicolo e quello bancario. Infatti, il magnate del vino nel 1996 ha assunto la presidenza della Banca Popolare di Vicenza, che sotto la sua guida diventa Gruppo Bancario presente con un fatturato di oltre 46 miliardi di euro di attivo, 5500 dipendenti e oltre 690 sportelli. «Gianni Zonin è un esempio di imprenditoria per il Mezzogiorno – ha detto il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla – ha creduto in questa Sicilia e ci ha investito. Il suo è un modello che andrebbe imitato e suggerito alla classe imprenditoriale della Sicilia. Nutro una sincera stima e apprezzamento per quello che ha fatto e che continua a fare per questo Sud che ama e dimostra di amare».

Le cantine Zonin producono il 52% di vino prodotto in Italia. «La moda del vino cambia spesso – conclude Gianni Zonin – e per un imprenditore è importante intuire dove andrà il mercato, quali saranno i consumi del futuro. Oggi la cosa più importante è la sostenibilità e l’internazionalizzazione dell’azienda».


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