Il Palermo saluta la Coppa Italia. Un rotondo 3-0 ad opera del Torino, squadra arrivata decima nella scorsa stagione in serie A, sancisce l’eliminazione dei siciliani nel match giocato allo stadio Olimpico e valido per i trentaduesimi di finale. La priorità in casa rosanero è comunque il campionato e, a questo proposito, non è una casualità il fatto che la scelta del nuovo allenatore da parte del City Football Group – caduta su Eugenio Corini che ha vinto il testa a testa con D’Angelo e battuto la concorrenza di De Rossi – abbia bypassato la sfida con i granata. Gara nella quale è stato confermato in panchina Stefano Di Benedetto, tecnico ad interim che dopo l’esordio vincente nel turno preliminare contro la Reggiana è partito per il capoluogo piemontese con la voglia di ritagliarsi un’altra piccola fetta di gloria facendo lo sgambetto a una squadra di serie A.
L’intenzione dei rosa, stimolati dal confronto con un avversario di categoria superiore, era quella di superarsi provando ad approfittare dell’attuale instabilità di un Torino reduce da un periodo piuttosto movimentato tra cessioni eccellenti (soprattutto quella del difensore Bremer passato alla Juventus oltre agli addii di altri elementi come l’ex rosa Belotti) e turbolenze interne amplificate nei giorni scorsi dall’accesa lite, diventata virale, tra il ds Vagnati e il tecnico Juric. Missione compiuta solo in piccola parte, come dimostra il risultato, anche se la squadra (seguita da circa mille tifosi presenti nel settore ospiti) tutto sommato esce dalla competizione a testa alta.
Positivo in particolare il primo tempo dei rosanero, pericolosi al 9’ con un destro a giro di Brunori deviato in corner dal portiere Milinkovic-Savic protagonista di un ottimo intervento di istinto e al 15’ con un tiro strozzato di Elia al culmine di una iniziativa personale, e sempre sul pezzo. Messi bene in campo e lucidi anche in fase difensiva al cospetto di un Torino che, dopo un avvio sotto ritmo, con il passare dei minuti ha alzato il proprio indice di pericolosità grazie soprattutto alle giocate individuali di un ispirato Radonjic, uno dei due trequartisti a supporto di Sanabria nel 3-4-2-1 disegnato da Juric.
L’altro fantasista è Lukic, autore al 53’ del gol dell’1-0 con una conclusione di sinistro dal limite dell’area sugli sviluppi di un’azione di Radonjic. Che pochi minuti dopo aveva realizzato il 2-0 annullato dall’arbitro, con l’ausilio del Var, per un fuorigioco influente di Sanabria. Pericolo scampato per gli uomini di Di Benedetto, potenzialmente minacciosi in occasione di qualche proiezione offensiva (Floriano impegna severamente Milinkovic-Savic) ma costantemente in affanno nel contenere le accelerazioni dei velocisti granata. E costretti a capitolare al 73’ quando Radonjic, su un cross di Lukic, supera con un colpo di testa un incerto Pigliacelli. Al 78’, con un comodo tap-in, è il neo-entrato Pellegri (servito da Singo) a sferrare il colpo del definitivo ko.
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